E-commerce: le frodi online bloccano lo sviluppo

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale

Qualche riflessione su uno dei principali problemi legati all’e-commerce: le frodi sul Web. Elevati i costi che i venditori devono affrontare, ma il fenomeno non tende a diminuire. Restano alti i numeri ma aumentano gli strumenti a disposizione dei merchant.

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Un recente rapporto pubblicato da Cyber Source e realizzato da Mindwave Research – di cui sono disponibili i dati più significativi – ha voluto misurare uno dei fenomeni che da sempre preoccupa consumatori e commercianti online: le frodi sul Web.

Una questione spinosa molto spesso agli “onori della cronaca”, che è divenuta presto, nelle analisi degli esperti come nel sentire comune, una delle principali cause della difficoltà di diffusione dell’e-commerce.

Vediamo insieme i numeri di questo fenomeno e i nuovi strumenti ideati per combatterlo.

Frodi sul Web: i risultati dello studio

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Cyber Source e Mindwave Research hanno da poco pubblicato un report su uno dei fenomeni che negli ultimi tempi preoccupa sempre di più gli operatori del commercio online: quello delle frodi sul Web.

Il rapporto non si è limitato a fornire i numeri, ma ha tentato un’analisi complessiva del fenomeno, proponendo qualche possibile soluzione e cercando di definire se e come sia possibile gestire efficacemente la sicurezza delle transazioni via Internet.

Un primo dato rivela come le perdite dovute a frodi online non siano mutate nella loro incidenza tra 2001 e 2002. Ma tale situazione stazionaria è tutt’altro che positiva, dati i tentativi di arginare il fenomeno, evidentemente non abbastanza incisivi.

E se una prima reazione può portare molti, come è già avvenuto in passato, a giustificare in qualche modo il problema con una compresenza di altrettante frodi su carte di credito nella vendita attraverso il canale tradizionale, i dati raccolti da Cyber Source dimostrano il contrario.

I merchant che affiancano la propria attività di vendita tradizionale a quella online rilevano, infatti, che le perdite subite per frode sul canale online sono il 50% superiori a quelle affrontate nelle transazioni nel mondo reale.

Il timore di subire un danno economico preoccupa utenti e venditori ma ha riflessi anche sull’atteggiamento, ad esempio, delle società emittenti di carte di credito, che spesso richiedono commissioni più alte sugli acquisti online, proprio in virtù del loro maggiore rischio.

E non è tutto. I costi legati alle frodi online non sono legati solo alla perdita di ricavi, vi sono anche costi correlati che pesano non poco. Perdite in termini di tempo e risorse da dedicare alla gestione degli ordini fraudolenti, perdita di fiducia da parte dei consumatori, costi di consegna “a vuoto” e il già citato aumento delle commissioni bancarie.

Non dovrà, dunque, stupire una certa diffidenza da parte dei venditori nell’aprirsi alle possibilità offerte dal commercio elettronico.

Frodi online: che soluzioni adottare?

Frodi online: i costi che frenano l’e-commerce

Non si può dire che i venditori non abbiano cercato di aumentare il livello di sicurezza, considerato che è il 65% ad affermare di aver implementato strumenti o strategie per ridurre il livello di frodi subite.

Tra gli strumenti di maggiore utilizzo il già citato sistema AVS (Address Verification Service), che prevede il controllo dell’indirizzo del possessore di carta di credito oltre al numero della stessa.

Un sistema che implica inoltre che la consegna sia effettuata all’indirizzo del titolare della carta, ma che è soggetto talvolta a “falsi positivi” (è sufficiente che il possessore della carta abbia cambiato indirizzo o abbia un secondo indirizzo non registrato perché l’ordine risulti non valido), motivo per cui non è ritenuto adeguato, da solo, ad individuare con certezza frodi online.

Per questo il secondo sistema più utilizzato, davvero poco tecnologico, è la revisione manuale di tutti gli ordini, con ingenti costi in termini di tempo e risorse umane, processo lungo che implica dover contattare il consumatore per convalidare le informazioni ricevute online, o per acquisirne di supplementari.

Con il risultato di impegnare in una nuova procedura d’ordine non solo il venditore ma anche il cliente, che risulterà sicuramente poco soddisfatto dell’ulteriore perdita di tempo.

Lotta alle frodi online: i nuovi strumenti

Frodi online: i costi che frenano l’e-commerce

Combattere azioni fraudolente risulta comunque un impegno gravoso per i merchant, costretti a mantenere strategie e strumenti preventivi aggiornati pressoché quotidianamente, in linea con la varietà di sistemi sempre diversi utilizzati da chi la frode la compie.

La speranza viene dalle soluzioni basate su password o codici per autenticare gli acquisti, che Visa e MasterCard hanno già reso operative in molti paesi.

Certo, occorrerà qualche tempo perché i venditori online si possano avvicinare ed allineare ai nuovi sistemi: un incentivo è la proposta di offrire, a chi aderirà, condizioni più favorevoli nella gestione dei “chargeback”.