Incassi POS non dichiarati: in arrivo le prime segnalazioni

Nelle ultime ore sono già arrivate le lettere di compliance laddove siano stati riscontrati dei presunti incassi Pos che non sono stati dichiarati. Attualmente le segnalazioni che riguardano anomalie dello scorso anno, e queste lettere vengono inviate dall’agenzia delle entrate ai diretti interessati. Vediamo in questo articolo come funziona.

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Laddove l’agenzia delle entrate abbia riscontrato anomalie rispetto all’anno 2022 su presunti incassi Pos che non sarebbero stati dichiarati, viene inviata ai contribuenti una lettera di compliance. Proprio in questi giorni hanno iniziato ad arrivare i contribuenti italiani le prime lettere di segnalazione rispetto ai fatturati dello scorso anno.

Nell’avviso che viene inviato si trova un elenco dettagliato dei pagamenti elettronici di cui si ha notizia, e la differenza invece rilevata dall’agenzia delle entrate rispetto a tali entrate e uscite. A regolare la questione interviene il provvedimento del 3 ottobre 2023 numero 352652/ 2023. E proprio appena il provvedimento è stato emanato hanno iniziato ad arrivare le prime comunicazioni.

Il provvedimento chiarisce i cittadini come agire nel caso si ricevano tali lettere: per evitare l’accertamento dell’agenzia delle entrate è necessario comunicare ogni elemento e circostanza sconosciuta. Qualora il contribuente sostenga di avere fornito i dati esatti, secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 472/1997, è tenuto a comunicarlo all’agenzia delle entrate potendo quindi ottenere una riduzione delle sanzioni che è maggiore tanto prima si effettua la comunicazione.

Lettere di compliance: ecco come fare se l’hai ricevuta dall’agenzia delle entrate

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Ma come funzionano le sanzioni in questo caso? Va tenuto conto che se manca soltanto la certificazione dei compensi, è possibile sfruttare la sanatoria sugli scontrini ma non oltre la data del 31 ottobre 2023, e soltanto se queste non sono state già oggetto di contestazione entro il ravvedimento operoso.

In questo modo è possibile evitare di pagare le sanzioni accessorie che sono previste dall’articolo due comma due del decreto legislativo 471/1997. In questo caso infatti le sanzioni accessorie sono molto pesanti: si parla della sospensione della licenza o addirittura della sospensione dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività se le violazioni sono numerose.

La nuova compliance presenta un anticipo rispetto alla norma secondo gli obiettivi che sono stati fissati con il Pnrr che puntano alla riduzione del tax gap per quest’anno e per il prossimo.