Pensioni: chi rischia il taglio dell’assegno?
Proprio in questo periodo dell’anno sono iniziati i controlli dell’Inps sulle pensioni di reversibilità percepite nel 2020. Così, è possibile che nel che si verifichino dei tagli alle pensioni nel mese di agosto. Vediamo nel dettaglio in questo articolo chi è a rischio e potrebbe dover restituire una parte della propria quota pensionistica.
La pensione di reversibilità che spetta ai pensionati appartenenti al regime pubblico, gli ex Inpdap, potrebbe essere a rischio: in questi giorni infatti è in corso il controllo da parte dell’Inps come annunciato con il messaggio n. 1710 del 2023. Si tratta di un controllo incrociato sulle pensioni percepite nel 2020.
Un motivo che spesso porta a dover effettuare la restituzione di parte della pensione è che la pensione di vecchiaia (o anticipata) e la pensione di reversibilità sono compatibili tra loro ma cumulabili solo in parte. Motivo per cui, se il reddito del titolare della pensione di reversibilità supera di 3 volte il trattamento minimo si arriva a una decurtazione che può arrivare persino fino al 50%.
L’INPS controllerà quindi che la somma dei redditi percepiti dal pensionato tra il 2019 e il 2020 rientri nei limiti permessi in quel periodo. Se così non fosse ci sarà un taglio sull’importo della pensione di reversibilità percepita.
Pensioni: l’Inps pronta a tagliare le pensioni di reversibilità
Più precisamente, la pensione di reversibilità viene tagliata del:
–25%, per redditi superiori a 3 volte (ma inferiori a 4) il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
–40%, per redditi superiori a 4 volte (ma inferiori a 5) il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
–50% per redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
A rischiare il taglio sono coloro che percepivano un reddito superiore a 20.087,73 euro, anche se qualcosa è cambiato con la sentenza n. 162 del 30 giugno 2022 della Corte Costituzionale, che ha modificato le regole per il cumulo tra pensione di reversibilità e altri redditi. In caso di incompatibilità si applicano le decurtazioni, in alcuni casi inferiori rispetto a quelle del passato.
Se dovesse emergere dai controlli Inps che la pensione di reversibilità è risultata superiore a quella spettante, l’Inps stessa provvederà a recuperarne l’indebito effettuando trattenute sulla pensione a partire dal cedolino di agosto 2023.