Rimborso credito Irpef: dopo questa scadenza rischi di perderlo
In alcuni casi i cittadini italiani potrebbero rischiare di commettere un grosso errore, la cui conseguenza sarebbe quella di dover restituire il rimborso Irpef ricevuto. Ma di che cosa stiamo parlando? Scopriamo insieme tutti i dettagli della prescrizione dei rimborsi Irpef in questo articolo.
I crediti Irpef vanno in prescrizione? Come funziona? Lo scopriamo insieme in questo articolo. I rimborsi per i crediti Irpef vanno in prescrizione dopo 10 anni, periodo di tempo entro il quale il cittadino ha il diritto di ricevere il suo rimborso, a differenza invece del rimborso per la dichiarazione dei redditi. In questo caso infatti il contribuente ha a disposizione un periodo massimo di 48 mesi (2 anni) entro i quali deve comunicare all’Agenzia delle entrate se il pagamento non è arrivato, pena il decadimento del diritto al rimborso.
Il rimborso Irpef si può chiedere solo presentando la dichiarazione dei redditi con il proprio Modello 730 precompilato, sia in autonomia che passando per il Caf o per un professionista. La data ultima per presentare il modello quest’anno è stata fissata per il 30 settembre 2023.
Una volta inviato il 730 è possibile capire se ci si trova in una situazione di debito o di credito, cioè se ci sono tasse da versare o invece rimborsi da ricevere per tasse pagate in eccesso. Per i lavoratori dipendenti che si trovano in situazione di credito arriva un rimborso direttamente in busta paga il mese seguente alla presentazione. Chi invece è in situazione di debito si troverà le tasse trattenute direttamente dal suo stipendio.
Irpef, in caso di rimborso c’è una scadenza da rispettare: ecco quale
Va però ricordato che i crediti eventuali di Irpef vanno in prescrizione dopo 10 anni a partire da quando il contribuente ha fatto richiesta del rimborso tramite la presentazione della dichiarazione dei redditi. In caso di mancata presentazione di questa documentazione le cose sono diverse.