Sanzioni per 730 non presentato: quali sono e quanto devi pagare

La dichiarazione dei redditi non è una scelta, ma va compilata e inviata regolarmente se si hanno dei redditi, tranne per poche eccezioni. Ma cosa accade se non la si consegna o non la si presenta? Vediamo insieme quali sono le sanzioni previste in questi casi.

Sanzioni per 730 non presentato: quali sono e quanto devi pagare
Tutti i cittadini che hanno dei redditi devono obbligatoriamente fare la dichiarazione dei redditi e presentare il Modello 730. Ma questo non vale solo per chi lavora, anche chi per esempio possiede dei beni che sono in affitto deve fare la dichiarazione dei redditi.

Inoltre, va detto che il Modello 730 non basta presentarlo una volta sola, ma bisogna farlo di anno in anno, per poter dichiarare i redditi dell’anno precedente e a calcolare eventuali tasse da pagare o, eventualmente, i crediti che si sono accumulati nei confronti dello Stato.

Se non si rispettano le scadenze entro le quali va presentata, si rischia di dover pagare delle sanzioni che possono arrivare fino a 1.000 euro. In genere il periodo per inviare il 730 è sempre tra maggio e settembre, quest’anno la data ultima è il 2 ottobre 2023.

Che cos’è la dichiarazione dei redditi e chi deve presentarla

Sanzioni per 730 non presentato: quali sono e quanto devi pagare

I modelli da presentare possono essere:

-Modello redditi Persone Fisiche (abbreviato PF), per le persone non residenti in Italia nel momento in cui hanno percepito il reddito o nell’anno di presentazione della dichiarazione o da chi è obbligato alla tenuta delle scritture contabili (es. i titolari di P.IVA) anche nel caso di reddito zero;

-Modello 730, che è il più conosciuto e più diffuso, e vale per i pensionati, i lavoratori dipendenti, chi ha percepito redditi derivanti da terreni, fabbricati o anche redditi di lavoro autonomo senza la partita IVA.

Per accedere al proprio modello 730 o PF precompilato bisogna autenticarsi con le proprie credenziali SPID, con la propria carta d’identità elettronica (CIE) o con la carta nazionale dei servizi (CNS) sul sito INPS. Bisogna quindi verificare le informazioni già inserite e accettarle o modificarle.

In alternativa si può chiedere aiuto a un Caf o a una figura professionale abilitata, in modo da essere certi di non incappare in qualche errore.