Social card: queste cose non puoi assolutamente comprarle
Tutti i nuclei familiari con un Isee inferiore si 15mila euro di reddito hanno ricevuto quest’anno la social card, una carta per gli acquisti di generi alimentari voluta dal governo Meloni. Ma cosa si può davvero comprare con questa carta? Vediamolo insieme.
Il governo Meloni quest’anno ha deciso di intraprendere una misura straordinaria a sostegno delle famiglie con un Isee inferiore a 15mila euro annui. Un valido sostegno per le famiglie che si trovano sinceramente in difficoltà. Tuttavia i beneficiari hanno bisogno di chiarezza e di conoscere quali sono i beni che si possono acquistare con la carta acquisti e quali no.
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in merito all’uso della social card ha specificato quali sono i prodotti che le famiglie potranno acquistare sottolineando che il governo non vuole affatto decidere ciò che gli italiani devono o meno mangiare:
Ci sono quasi tutti i prodotti dell’alimentazione. Figuriamoci se imponiamo ai cittadini cosa mangiare.
La nuova carta acquisti Dedicata a te é disponibile a partire dal 18 luglio. È destinata ai nuclei che non superano i 15mila euro ma solo se questi non ricevono altri tipi di aiuti o indennità. Si tratta di una carta prepagata PostePay, il cui valore è di 382.50 euro, che potrà essere utilizzata entro il 31 dicembre.
Carta acquisti: ecco i prodotti vietati da non comprare
La Social Card sarà accettata in tutti gli esercizi di beni alimentari ma si potrà usare soltanto per cibi e bevande. Sono vietati gli abiti, intimo, pannolini, bevande alcoliche e tabacco. Le scelte del governo fino a qui non stupiscono, ma nell’elenco troviamo persino i cibi surgelati, che anche se di norma consentono di risparmiare, vengono esclusi dall’elenco dei prodotti acquistabili così come anche il tonno in scatola.
Scelte insolite quelle del governo, specie se si pensa che altri beni decisamente non primari come il cioccolato e il cacao, così come il miele, vengono invece consentiti. Lo stesso inspiegabile criterio vieta l’acquisto delle marmellate e delle tisane ma non del tè e della camomilla. Infine si all’acquisto dello zucchero ma no a quello del sale. Che dire, il senso lo sa solo il governo Meloni….