Un milione di euro per l’innovazione calabrese
EcoCloud e Altilia Srl si aggiudicano il premio speciale all’edizione 2011 della Working Capital. I protagonisti si raccontano a PMI-Dome.com (di Francesco Forestiero)
L’innovazione riparte dal sud. E si fa strada grazie a due start-up calabresi.
Entrambe collegate con l’Università della Calabria, EcoCloud e Altilia Srl si sono aggiudicate il premio speciale da un milione di euro in equity messo a disposizione da Quantica SGR, venture capital con sede a Milano.
La finale della Working Capital si è svolta a Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni. Durante la manifestazione, organizzata da Telecom Italia e PNI Cube, sono state premiate le start-up e i progetti di ricerca ritenuti meritevoli. Mentre un premio speciale, appunto da un milione di euro (il Fondo Principia II), è stato assegnato alle due start-up di Cosenza.
EcoCloud è un progetto di Agostino Forestiero, Raffaele Giordanelli, Carlo Mastroianni, Giuseppe Papuzzo e Ivana Pellegrino, e prevede la “realizzazione di un software capace di ottimizzare i sistemi informatici complessi e produrre notevoli risparmi energetici alle società che si avvalgono di data center”.
La tecnologia di EcoCloud è stata sviluppata da ricercatori dell’Unical e del CNR e il brevetto è di proprietà dell’ateneo, che lo ha concesso in licenza proprio alla neonata impresa.
Il progetto dell’azienda Altilia Srl, invece, è quello di realizzare tecnologie semantiche basate su algoritmi che imitino il comportamento umano per la comprensione del testo nei contenuti. Guidata da Massimo Ruffolo e da Ermelinda Oro, è stata fondata nel 2010, e si prefigge come scopo quello di definire algoritmi “in grado di riconoscere, comprendere ed estrarre conoscenza da sorgenti non strutturate quali, per esempio, pagine Web e documenti pdf”.
«È un grande successo – ha dichiarato il Magnifico rettore dell’ateneo calabrese prof. Giovanni Latorre – che ripaga un lavoro lungo otto anni: un risultato storico».
Abbiamo raggiunto le due start-up vincitrici, ponendo loro qualche domanda.
Per EcoCloud ha risposto Carlo Mastroianni.
PMI-Dome: cos’è EcoCloud? E soprattutto, chi si cela dietro questa strat-up?
Carlo Mastroianni: i soci di EcoCloud sono Agostino Forestiero, Raffaele Giordanelli, il sottoscritto, Giuseppe Papuzzo (tutti ingegneri informatici), ed Ivana Pellegrino, laureata in economia. L’iniziativa nasce nell’ambito delle ricerche svolte presso l’ICAR-CNR, l’Istituto per il Calcolo e le Reti ad Alte Prestazioni situato a Rende (CS), anche in collaborazione con Michela Meo, professore del Politecnico di Torino. I fondatori della start-up hanno acquisito negli anni una notevole esperienza nell’uso di tecniche statistiche e bio-ispirate per la gestione di sistemi informativi complessi. Il prodotto EcoCloud utilizza tali tecniche per la gestione dei data center aziendali e dei sistemi di Cloud Computing, al fine di ridurre i consumi di energia e migliorare il servizio offerto agli utenti.
PMI-Dome: Da dove nasce l’idea di un software che consenta l’ottimizzazione dei sistemi informatici complessi e riduca il dispendio di energia nelle società che gestiscono molti data center? E di che percentuale di risparmio parliamo?
CM: L’esigenza di un software di questo tipo nasce dalla constatazione che i data center ed i sistemi di Cloud Computing consumano un’enorme quantità di energia elettrica, provocando anche ingenti emissioni di anidride carbonica. Fonti attendibili (Google, Gartner) valutano che tali consumi ed emissioni corrispondono al 3% di quelli complessivi mondiali, pari a quelli dell’industria aeronautica mondiale. EcoCloud realizza il “consolidamento” delle applicazioni, cioè le raggruppa sul numero di server strettamente indispensabile, in modo da poter disattivare le altre macchine. EcoCloud si avvantaggia, rispetto ai concorrenti, per le sue proprietà di semplicità, efficacia e scalabilità, che derivano principalmente dall’innovativo approccio decentralizzato/statistico.
I risparmi variano dal 20% al 50%, a seconda del grado di ammodernamento dei data center, e sono tanto più alti quanto più grande è la dimensione del data center. Si consideri che i data center possono contenere da qualche decina di server fino a decine di migliaia di server, come nei casi di Google, Amazon, Facebook ecc. EcoCloud può consentire ad una società proprietaria di un data center di 10.000 server, e ce ne sono anche in Italia, di risparmiare circa un milione di euro all’anno.
PMI-Dome: Riceverete un milione di euro in equity. Come lo sfrutterete? E quali sono le vostre prossime mosse?
CM: Ovviamente appena ricevuti i soldi assumeremo gli ingegneri informatici ed i business manager che costituiranno l’asse portante della società. Tecnicamente la prima mossa sarà quella di effettuare un test di prodotto su un data center di dimensioni medio/grandi. Sebbene abbiamo ricevuto diverse proposte in tal senso da società del Nord, in conseguenza del successo al Working Capital, speriamo di poter effettuare la prima sperimentazione presso un data center locale, per esempio quello dell’Unical, anche per offrire un utile servizio al nostro territorio. Questo in considerazione del fatto che l’Unical ha supportato la nostra iniziativa nell’ambito della Start Cup Calabria, e poi offrendoci la sede all’interno dell’incubatore TechNest.
Per Altilia Srl ha risposto Massimo Ruffolo.
PMI-Dome: Ci parla di Altilia Srl? Chi c’è dietro questa start-up?
Massimo Ruffolo: Altilia Srl è un’azienda spin-off del CNR. È stata fondata nel 2010 da me e Ermelinda Oro. Io sono ricercatore del CNR presso l’Istituto di Calcolo e Reti ad alte prestazioni (ICAR-CNR), Ermelinda è assegnista di ricerca presso lo stesso istituto.
PMI-Dome: Da dove nasce l’idea di un’azienda che “realizza tecnologie semantiche basate su algoritmi che imitano il comportamento umano”?
MR: Io ed Ermelinda lavoriamo da diversi anni alla definizione di algoritmi in grado di riconoscere, comprendere ed estrarre conoscenza da sorgenti non strutturate quali, per esempio, pagine Web e documenti pdf.
Il nostro lavoro di ricerca nasce dalla constatazione che la gran parte dei documenti disponibili sul Web (siano essi pagine Web, documenti pdf, doc ecc.) è destinata alla lettura da parte di esseri umani e dall’esigenza di riconoscere le informazioni di interesse senza preoccuparsi del tipo di documento da processare.
L’idea, quindi, è quella di creare algoritmi capaci di comprendere le informazioni analizzando contemporaneamente il testo, le caratteristiche visuali e la disposizione spaziale dei contenuti proprio come fa l’uomo, senza preoccuparsi del formato documentale usato.
Gli esseri umani, infatti, comprendono il significato dei contenuti di un documento grazie a ciò che vedono, ovvero, alla sequenza delle parole e alla disposizione nello spazio dei diversi elementi visualizzati (stringhe di testo, immagini, segni grafici, filmati ecc.).
Allo stesso modo, gli algoritmi che abbiamo definito nel tempo sfruttano tecniche di analisi del testo e metodi di ragionamento spaziale automatico sulla collocazione dei contenuti al fine di comprenderne il significato.
Mediante tali algoritmi, è stato possibile ottenere l’approccio innovativo per l’analisi dei contenuti di pagine Web e di documenti elettronici di vario formato (pdf, doc, ecc.) che è alla base delle tecnologie prodotte da Altilia Srl.
Grazie a queste algoritmi, le tecnologie di Altilia Srl rivoluzionano l’approccio dei singoli utenti alla ricerca dei contenuti nel Web e permettono alle aziende di rendere più efficienti ed efficaci i processi di business perché facilitano sia il ritrovamento delle informazioni nel Web che la loro fruizione in forma strutturata.
PMI-Dome: Come utilizzerete il capitale messo a disposizione?
MR: Altilia Srl ha già clienti in Italia e all’estero e importanti partnership tecnologiche e scientifiche. I prodotti di Altilia, però, richiedono grandi investimenti sia per lo sviluppo che per la commercializzazione. I fondi che abbiamo “vinto” saranno utilizzati per sviluppare meglio e più rapidamente i prodotti, realizzare attività di marketing e commercializzazione, consolidare la struttura organizzativa e produttiva dell’azienda. Un aspetto molto importante è che nei prossimi anni Altilia, grazie a questi fondi darà lavoro in Calabria a una decina di giovani ingegneri informatici calabresi.