Bonus Maroni: cos’è e chi ne ha diritto?

Manuela Margilio
  • Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Torino

In cosa consiste il cosiddetto Bonus Maroni che alcuni lavoratori si potranno trovare in busta paga?  Vediamo a chi spetta e a quanto ammonta l’incentivo rivolto a chi decide di restare nel mondo del lavoro anziché andare in pensione.

Pensione

Il Bonus Maroni è il bonus che viene riconosciuto a coloro che, pur avendo diritto ad accedere alla pensione con Quota 103 vi rinunciano in quanto preferiscono continuare a lavorare.

È una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 e con decreto attuativo apposito del 21 marzo 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 110/2023,  vengono rese note le istruzioni operative che lo riguardano.

Bonus Maroni: quali sono i vantaggi economici

Per percepire il cosiddetto Bonus Maroni il lavoratore dipendente, del settore pubblico o privato che ha maturato i diritti per accedere alla pensione, dovrà fare richiesta all’Inps.

L’aumento in busta paga è strettamente correlato alla riduzione della quota di contributi che grava sul lavoratore. In sostanza, chi ha maturato i requisiti per Quota 103, potrà comunque continuare a lavorare.

Lo stipendio lordo resta invariato senza aggravio sul datore di lavoro mentre sul netto si riscontrerà un aumento della retribuzione dovuto allo sgravio contributivo.

Che cos’è Quota 103

 

Redditi

Si tratta di una misura, anch’essa introdotta con la Legge di Bilancio 2023 che, in riferimento all’anno 2023, comporterà l’accesso alla pensione a favore dei lavoratori che abbiano compiuto almeno 62 anni e vantino almeno 41 anni di contributi.

Il Bonus Maroni è sempre vantaggioso?

Non è detto che il Bonus Maroni si traduca sempre in un vantaggio per il lavoratore dipendente.
Un aspetto negativo è collegato alla riduzione dei contributi che si dovevano versare all’Inps per cui il lavoratore beneficerà in seguito di una pensione più bassa.

Per quanto concerne l’entrata in vigore del bonus occorre applicare lo stesso meccanismo previsto per Quota 103.
La scelta effettuata dal lavoratore può essere oggetto di revoca tuttavia egli non può in un secondo momento fare richiesta dell’incentivo.