Crollo dei lavoratori autonomi: cosa succede?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale

Per la prima volta, dai tempi in cui  l’Istat raccoglie serie storiche di dati, la categoria dei lavoratori autonomi è scesa sotto quota 5 milioni. Dato preoccupante, soprattutto se si guarda già ai primi dati disponibili del 2021. Quali sono le cause di questo calo così drastico?

young-graphic-designer-working-in-office-min

Sono 4,9 milioni i lavoratori autonomi secondo gli ultimi report dell’Istat, prima volta sotto i 5 milioni da quando l’istituto statistico raccoglie dati. Confrontando il primo trimestre del 2020 con quello del 2021, si nota una decrescita pari al 6%, mentre rispetto al quarto trimestre del 2020 del 2%, pari quasi a 99 mila lavoratori autonomi in meno.

Cerchiamo di capire i perché del crollo dei lavoratori autonomi.

Crollo lavoratori autonomi: tra pandemia e mancanza di tutele

Appare piuttosto scontato che la principale causa di una decrescita settoriale simile sia da attribuire alla crisi pandemica. I tentativi per arginarla, ossia blocco dei licenziamenti e cassa integrazione speciale, non hanno avuto gli effetti sperati, facendo sì che numerosi piccoli imprenditori indipendenti abbiano dovuto irrimediabilmente alzare bandiera bianca.

Sul piano normativo, le tutele offerte dal Jobs Act emanate nel 2017, che estendevano il welfare per la categoria dei lavoratori autonomi e partite Iva, sono scadute senza essere minimamente prese in considerazione per un eventuale rinnovo. A detta degli esperti in materia, un eventuale proroga sarebbe stata utile per ampliare le tutele e anche per salvaguardare il lavoro femminile.

La mancanza di ammortizzatori per i lavoratori autonomi è infine una questione molto importante, tanto che il Ministro del Lavoro Orlando ha annunciato una riforma degli ammortizzatori per Luglio. Tra le proposte al vaglio, vi è quella di estendere i sussidi al mondo del lavoro indipendente.

Orlando_1200

Cambio del metodo di conteggio: può aver influito?

Secondo le nuove regole Ue, i lavoratori autonomi non sono considerati occupati se l’assenza dal lavoro supera i 3 mesi, anche quindi se l’attività risulta momentaneamente sospesa. Questo scenario è avvenuto più volte a causa delle restrizioni della pandemia, dunque potrebbe aver influito sul conteggio.