Lavoro: come aumentare lo stipendio dopo le dimissioni
Vi sono dei casi in cui, dopo aver rassegnato le dimissioni, si può avere diritto ad una busta paga più alta. Chiaramente tale fattispecie non è prevista per tutti, ma solo a fronte del presentarsi di determinate condizioni. Questo può avvenire sia per chi si dimette ma anche per chi viene licenziato in tronco: approfondiamo la questione.
Anche se si tratta di una situazione non ideale, ma nel mondo del lavoro capita frequentemente, essere licenziati in tronco o dimettersi dall’attuale posizione lavorativa può essere in un certo senso un vantaggio a livello remunerativo. Infatti chi si dimette o viene licenziato, ha diritto alla così detta indennità di mancato preavviso.
Vediamo come si calcola e in che modo può essere vantaggiosa per un lavoratore che si trova in una situazione precaria come quella della perdita del lavoro.
Mancato preavviso: come si calcola l’indennità
L‘indennità di mancato preavviso spetta al lavoratore che è stato licenziato in tronco dal datore di lavoro, ed è frutto di un accurato calcolo che riguarda sia le dimissioni che il licenziamento. La somma è equivalente all’importo della retribuzione che il dipendente avrebbe percepito qualora il periodo di preavviso fosse stato regolarmente lavorato, compreso delle voci accessorie.
Per esempio, se il periodo di preavviso è pari a 60 giorni, all’ormai ex dipendente spetteranno due mensilità in più di stipendio. Questo in quanto il lavoratore dimissionario, che non si presenterà a lavoro già dal giorno successivo, non avrà quella mensilità di stipendio.
Quando aumenta la busta paga per il mancato preavviso?
Vediamo ora i casi specifici in cui la busta paga aumenta in caso di licenziamento o dimissioni, grazie all’indennità di mancato preavviso. Il licenziamento non prevede l’obbligo di preavviso solamente in queste circostanze:
- nel caso del licenziamento per giusta causa;
- per il licenziamento che avviene durante il periodo di prova;
- mancato rinnovo di un contratto di lavoro a tempo determinato o anche per la negata trasformazione di un contratto di apprendistato in tempo indeterminato.
In tutti gli altri casi spetta l’indennità di mancato preavviso.