Lavoro: il clima in ufficio conta più dello stipendio?
Il periodo della pandemia e immediatamente successivo ha evidenziato quanto i giovani abbiano riscoperto il piacere dei propri spazi e dei propri hobby, che spesso non sono coniugabili con la vita lavorativa. Uno studio ha confermato quanto il clima positivo in ufficio spesso conti più dello stipendio: è realmente così?
Il mondo del lavoro sta cambiando molto: la pandemia ha insegnato quanto l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata sia fondamentale per garantire migliori performance e maggiore permanenza in una società. Sono al vaglio degli studi su come trattenere i giovani in azienda, senza che questi abbiamo la fretta di cambiare lavoro.
Uno di questi studi ha concluso che fornire un clima positivo in ufficio a volte risulta essere più rilevante dello stipendio ai fini della permanenza.
Lavoro: come sono cambiate le necessità per i giovani?
Se si prendono in considerazione un ragazzo neolaureato e un genitore, si stanno mettendo in paragone due generazioni che hanno visioni sul mondo del lavoro molto differenti. Per il genitore infatti trovare un posto di lavoro stabile e fisso era il massimo cui si poteva aspirare e tale occupazione non andava abbandonata per nulla al mondo.
Oggi invece la percezione è di gran lunga cambiata: per i giovani neolaureati avere una sano equilibrio tra vita lavorativa e vita privata risulta essere la chiave per proseguire il rapporto lavorativo a lungo. A conferma di ciò interviene una ricerca di SGB Humangest: vediamo cosa è stato scoperto.
Lavoro e giovani: quali sono i fattori chiave per trattenerli?
La ricerca è stata posta in essere a causa dell‘aumento repentino delle dimissioni volontarie dal mondo del lavoro, in particolare nel settore privato industriale, che ha fatto sorgere più di qualche interrogativo. L’indagine è stata effettuata in collaborazione con l’Università di Pavia, su un campione di mille giovani laureandi o laureati.
Vediamo quali sono stati i risultati principali: “I giovani non sentono l’urgenza di rientrare nel mondo del lavoro, non hanno paura di restare fuori anche per un periodo lungo. Questo anche perché, a differenza di quanto accadeva ai loro padri tanto i laureati che i neolaureati vedono tutto in chiave olistica, c’è il lavoro ma c’è anche la vita”.
I punti cardine per i giovani, con il fine di creare un sano e duraturo rapporto di lavoro sono principalmente quello di dare un giusto valore al merito e dei rapporti relazionali. Questi sono fondamentali per oltre il 70% degli intervistati.