I modelli comunicativi nel marketing di relazione
12L’importanza della comunicazione è cruciale. Spesso molte aziende si rifanno a modelli ormai obsoleti, che finiscono con l’allontanare chi si cerca invece di contattare. Ecco alcuni semplici suggerimenti per evitare che ciò accada.
Per un corretto approccio relazionale (e quindi nel pieno rispetto del marketing di relazione) è indispensabile perdere quelle forme comunicative tipiche di una certa letteratura industriale ed imprenditoriale che, nata negli anni Settanta, si protrae mestamente, in molti casi, ancora sino ad oggi.
È necessario smettere quelle forme espressive stereotipate che appaiono nelle presentazioni così come nelle brochures, nei siti Web ma anche nelle offerte commerciali, in cui si tende a parlare in terza persona della propria azienda o di se stessi.
Viceversa, il rischio è quello di allontanare potenziali clienti. Vediamo perché.
Marketing relazionale: l’importanza del linguaggio one to one
Le forme comunicative in terza persona contribuiscono ad allontanare le aziende dal mercato target, che d’altro canto presta attenzione a chi utilizza modalità molto più dirette, ammira chi ha la capacità di mettersi in gioco in prima persona e dà ascolto a quelle aziende che semplicemente prediligono un linguaggio one to one.
Non un linguaggio misero o spoglio, né troppo sintetico o schematico, piuttosto una sorta di narrazione epistolare (letteraria, così come si scrive ad un amico), qualche cosa che abbia la capacità di attrarre l’attenzione, che ci faccia sentire partecipi e capire che dall’altra parte ci sono persone come noi, uguali a noi, che possono relazionarsi ed entrare in empatia.
Marketing relazionale: alcuni consigli
Forse il primo passo è proprio quello di togliersi di dosso una certa sacralità imprenditoriale, ricordarsi che le aziende sono fatte di persone e come tali dovrebbero agire e comunicare. Certo, persone che utilizzano un modello comunicativo univoco, coerente e strategico, ma che parlano un linguaggio diretto e mirano all’anima ed al cuore di chi è in ascolto.
Ed allora andrebbero totalmente riviste pagine e pagine di comunicazione aziendale, rifatte presentazioni ed offerte commerciali, ripensate le modalità ed i modelli comunicativi? Assolutamente sì.
Se il mercato si è evoluto non lo è stato solo per quello che riguarda il prodotto/servizio ma soprattutto per ciò che concerne i modelli comunicativi ed aggregativi, per gli approcci relazionali e per il senso di appartenenza.
Ed il sogno o miraggio di molte aziende di diventare “l’idolo” del proprio cliente può prendere vita soltanto con l’attivazione o la riattivazione di una comunicazione spontanea, personale, pura e semplice.