Pensioni, ampliamento Opzione Donna: chi potrà beneficiarne
Il Ministero del Lavoro sta cercando finanziamenti per espandere il programma Opzione Donna, consentendo a 10mila donne con 35 anni di contributi e un’età tra 60 e 63 anni di pensionarsi. Vediamo insieme nel dettaglio.
Il Ministero del Lavoro è alla ricerca di finanziamenti per estendere il programma Opzione Donna, permettendo il pensionamento di altre 10mila donne che abbiano maturato 35 anni di contributi e un’età compresa tra i 60 e i 63 anni.
Questa iniziativa viene considerata dopo aver scartato la fusione con l’Ape Sociale, un programma rivolto ai lavoratori gravosi. Tuttavia, l’espansione potrebbe comportare costi significativi, portando il Ministero dell’Economia a richiedere sacrifici in altre aree.
Nel frattempo, si sta valutando l’introduzione di misure pensionistiche per i giovani, come sconti per il riscatto degli anni di studio e un sistema per coprire i periodi contributivi non continui.
Opzione Donna: l’obiettivo dell’ampliamento
Il Ministero del Lavoro sta cercando di ampliare il programma Opzione Donna al fine di consentire il pensionamento di un ulteriore gruppo di donne. Le beneficiarie dovrebbero possedere 35 anni di contributi e avere un’età compresa tra i 60 e i 63 anni.
Attualmente, le donne con i requisiti possono pensionarsi a 60 anni, con sconti che variano in base al numero di figli. Questa estensione dell’opzione, tuttavia, presenta una sfida economica, poiché potrebbe comportare un aumento significativo delle spese pensionistiche.
Scartata la fusione con l’Ape Sociale
Inizialmente, si era considerata la possibilità di fondere Opzione Donna con l’Ape Sociale, un programma destinato ai lavoratori che svolgono mansioni pesanti. Tuttavia, questa proposta è stata scartata, aprendo la strada all’espansione di Opzione Donna come soluzione indipendente. La decisione potrebbe derivare dalla complessità della fusione e dai potenziali effetti negativi sulla platea di beneficiari.
Ricerca delle risorse economiche
L’allargamento della platea di beneficiari di Opzione Donna comporta sfide economiche, e il Ministero dell’Economia ha sottolineato la necessità di trovare finanziamenti adeguati.
Per far fronte ai costi aggiuntivi, il MEF sta chiedendo rinunce in altri settori del bilancio. Questa richiesta mette in evidenza l’equilibrio delicato tra l’espansione di Opzione Donna e la gestione delle risorse finanziarie dello Stato.
Iniziative pensionistiche per i giovani
Oltre all’ampliamento di Opzione Donna, si sta considerando l’implementazione di iniziative pensionistiche per i giovani. Queste proposte includono sconti sul riscatto degli anni di studio e la creazione di un sistema per coprire i periodi contributivi non continui. Queste misure mirano a fornire un supporto pensionistico più ampio e flessibile, in particolare per le generazioni più giovani.