Superbonus 110: come funziona lo sconto in fattura rateizzato in 10 anni

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura

Tra le novità inserite nel decreto Aiuti quater per quanto riguarda il Superbonus, è prevista la possibilità di usufruire della rateizzazione dello sconto in fattura o del credito da cedere in 10 anni suddivisi da quote annuali di pari importo. Vediamo insieme cosa prevede il provvedimento in merito.

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Il decreto Aiuti quater introduce un’importante novità per quanto riguarda il Superbonus 110. Infatti, oltre alla riduzione dell’aliquota al 90% per il prossimo anno, il provvedimento inserisce la possibilità, su richiesta del cessionario, di diluire lo sconto in fattura o il credito da cedere in 10 anni cadenzati da quote annuali di pari importo.

Vediamo insieme come funziona.

Superbonus: nuova apertura al meccanismo dei crediti

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La norma aggiunta nel decreto Aiuti quater è necessaria per far riprendere vita al mercato dei crediti bloccato anche dai problemi di capienza fiscali dovuti alla moltiplicazione degli sconti nella corsa al Superbonus.

Infatti, in seguito agli acquisti massivi degli scorsi mesi, la maggior parte del sistema bancario aveva deciso di eliminare la possibilità di usufruire dei crediti.

Attualmente, le regole prevedono che il credito sia ceduto integralmente o per singola annualità a un acquirente che dunque deve avere la possibilità di scontarlo dalle proprie tasse. La possibilità di dividere queste somme alleggerisce in modo drastico le rate annuali, rendendole più digeribili dagli istituti di credito.

Come funziona la diluizione in 10 anni

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La rateizzazione decennale, precisa il testo del decreto Aiuti quater, sarà applicabile su richiesta del cessionario alle operazioni perfezionate entro il 10 novembre scorso. In questo modo, sarà possibile dividere lo sconto in fattura o il credito da cedere in 10 anni cadenzati da quote annuali di pari importo.

Il calendario allungato su un orizzonte decennale, poi, alleggerisce il carico annuale anche per i conti pubblici, offrendo un terreno decisamente più ampio anche per la gestione dei 38,7 miliardi di bonus aggiuntivi rispetto agli stanziamenti del bilancio dello Stato.