Acconto Irpef: chi avrà uno stipendio più basso?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
15/11/2023

Il mese di novembre porta con sé una preoccupazione particolare per molti lavoratori italiani: il secondo acconto dell’Irpef. Il datore di lavoro, agendo come sostituto d’imposta, è tenuto a trattenere l’importo relativo al secondo acconto Irpef, basandosi sui dati della dichiarazione dei redditi.

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Mentre alcuni sognano una proroga fino al 16 gennaio 2024, è cruciale ricordare che questa opzione si applica solo ai lavoratori autonomi con Partita Iva che soddisfano specifici requisiti.

Come cambia il salario degli italiani?

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Coloro che rimangono esclusi e i dipendenti devono rispettare le consuete scadenze, facendo sì che il salario di novembre sia inevitabilmente più basso.

L’acconto Irpef è una tassa annuale che i contribuenti devono versare in una o due rate, oltre al saldo. Questo acconto deve essere pagato solo se l’imposta dichiarata supera i 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze.

Attenzione al secondo acconto Irpef

Per i lavoratori dipendenti, il secondo acconto Irpef è temuto perché la differenza dal primo acconto non può essere rateizzata, andando a incidere in modo significativo sullo stipendio di novembre.

La somma trattenuta dipende dall’importo dichiarato e, se particolarmente elevata, potrebbe addirittura azzerare lo stipendio. In casi estremi, se lo stipendio di novembre risulta insufficiente, il datore di lavoro può recuperare l’importo nel mese successivo, applicando un interesse dello 0,4%.

 Come funziona la rateizzazione?

Per i fortunati che possono beneficiare della proroga a gennaio, c’è la possibilità di rateizzare in cinque pagamenti mensili fino a maggio 2024.

Tuttavia, è essenziale notare che questa opportunità è riservata ai lavoratori autonomi e imprenditori con ricavi o compensi fino a 170.000 euro nel 2022, escludendo coloro senza Partita Iva e i titolari di Partita Iva diversi dalle persone fisiche.

Chi avrà più soldi a Gennaio?

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In sintesi, mentre alcuni possono godere di un respiro finanziario fino a gennaio, molti altri devono fare i conti con uno stipendio di novembre ridotto, preparandosi al trattenimento del 60% dell’importo dell’acconto Irpef sulla busta paga.