Affitti: quando conviene quello breve?
Quando si affitta una casa ci sono differenti possibilità ed una di queste era quella di usufruire dell’affitto breve. Ma quali sono le differenze con il contratto d’affitto tradizionale? Approfondiamo insieme nel seguente articolo la vicenda.
In caso di possesso di una casa di proprietà da mettere in locazione, quale contratto di affitto conviene di più? Un affitto breve, in stile Airbnb, oppure tradizionale, di quelli che durano per anni con lo stesso inquilino? Nei prossimi paragrafi analizzeremo le differenze tra l’una e l’altra forma di contratto di locazione, con relativi vantaggi per l’una o per l’altra.
Affitto breve: conviene rispetto al tradizionale?
La principale differenza tra affitto breve e tradizionale è che il secondo il primo può avere una durata massima di 30 giorni, mentre la forma classica prevede quattro anni, più altri quattro anni in caso di rinnovo. La tipologia di affitto breve ha preso ampiamente piede negli ultimi tempi.
Quali sono i vantaggi dell’affitto breve?
Vediamo in primis quali sono i vantaggi dell’affitto breve e cosa lo porta ad essere così di moda ai giorni nostri. La principale condizione è che fa risparmiare moltissimi soldi rispetto al viaggiare in hotel. In più l’ospite ha il vantaggio di sentirsi molto più a suo agio rispetto all’hotel.
Quale vantaggio ha l’affitto tradizionale?
Vediamo ora i vantaggi che può offrire l’affitto tradizionale, che lo rendono ancora oggi la forma più interessante. Il principale è che, soprattutto in città no turistiche o piccole, si offre la possibilità di avere un inquilino fisso, che garantisca entrate costanti. L’inquilino deve essere quello giusto, corretto e puntuale nei pagamenti.
Affitto breve e tradizionale: chi paga le bollette?
Nel caso dell’affitto tradizionale le utenze sono del tutto a carico dell’inquilino, che ha la possibilità di gestirsi in via autonoma qualsiasi spesa. Non è questo il caso dell’affitto breve, dove le spese per la casa rimangono a capo del proprietario.