Ape sociale 2023: requisiti, importi e novità
Novità per il mondo delle pensioni: è stata confermata l’Ape sociale per tutto il 2023, dunque sarà possibile per tutti coloro che posseggono i requisiti, andare in pensione all’età di 63 anni. Vediamo nel seguente articolo quali sono i requisiti, gli importi spettanti e le novità per il 2023.
L’Ape sociale rappresenta una delle alternative più valide a disposizione degli italiani per andare in pensione prima del previsto. Dall’età prevista per la pensione di vecchiaia, ossia 67 anni, sarà possibile andare in pensione addirittura 4 anni prima. Per Ape sociale s’intende l’anticipo pensionistico, praticamente una vera e propria forma di pensione.
Per accedervi è necessario aver cessato l’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero.
Ape sociale: requisiti per andarci nel 2023
Vediamo quali sono i requisiti per accedere all’Ape sciale nel 2023. Il primo è quello anagrafico: è necessario aver compiuto almeno 63 anni di età. In seguito vi sono altri requisiti che devono essere rispettati. L’Ape sociale spetta infatti a:
- disoccupati che hanno smesso integralmente di ricevere le prestazioni per gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi. Il requisito contributivo è di almeno 30 anni. Attenzione: dal 1° gennaio 2022 il requisito dei 3 mesi non viene più richiesto in quanto abolito dalla legge di Bilancio;
- soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi;
- persone che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi i cosiddetti caregiver;
- lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi versati. Questi per beneficiare dell’anticipo pensionistico gratuito devono dimostrare di aver svolto un’attività gravosa per almeno 6 anni negli ultimi 7 o per almeno 7 negli ultimi 10.
Ape sociale: quali sono gli importi?
Vediamo ora quali sono gli importi spettanti con l’Ape sociale nel 2023. Questa viene versata per 12 mensilità all’anno, come una vera e propria pensione finché il contribuente non raggiunge i requisiti necessari per la pensione di vecchiaia. L’assegno varia in quanto può essere:
- pari al valore della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione se inferiore a 1.500 euro;
- di 1.500 euro se la pensione è pari o maggiore a questo importo.