Assegno di mantenimento: quando si rischia di perderlo

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
05/02/2023

Secondo quanto recentemente stabilito dalla Corte di Cassazione, si perde il diritto all’assegno di mantenimento quando si rifiuta una proposta di lavoro seria.

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Una nuova sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che si perde il diritto all’assegno di mantenimento quando si rifiuta una proposta lavorativa seria e stabile.

Si tratta di una regola che ripercorre quanto stabilito per il Reddito di cittadinanza, il quale si perde una volta rifiutata la prima offerta di lavoro.

Vediamo insieme cosa stabilisce la sentenza.

Assegno di mantenimento: la sentenza della Cassazione

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La sentenza della Corte di Cassazione, dello scorso 23 gennaio, riprende il caso di una specifica ex coppia di Ancona e stabilisce un ulteriore situazione tra le possibili cause di revoca dell’assegno dopo il divorzio.

Il caso dell’ex coppia di Ancora

Dopo il divorzio, l’ex marito doveva corrispondere un assegno di divorzio pari a 48mila euro annui, ma l’ex moglie si trovava in un relazione stabile e aveva recentemente rifiutato una proposta di lavoro che le avrebbe permesso di ottenere un’indipendenza economica adeguata. Sono state queste le motivazioni portate di fronte alla Corte da parte dell’uomo.

La decisione della Cassazione

Secondo la Corte di Cassazione, il fatto che la donna si trovasse in una relazione stabile non era sufficiente a decretare la revoca dell’assegno di mantenimento, in quanto era impossibile stabilire quanto fosse stabile la relazione e se da questa dipendesse l’indipendenza o meno della donna.

Tuttavia, per quanto riguarda il rifiuto del lavoro, la Cassazione ha dato ragione all’ex marito, in quanto si tratta di una violazione dei doveri postconiugali. Infatti, una volta terminato il matrimonio, entrambi i coniugi si devono impegnare a rendersi autosufficienti, perché chi richiede l’assegno di mantenimento devi dimostrare il meritarlo o di essere impossibilitato a lavorare.

Quando si perde l’assegno di mantenimento

Tra le prime motivazioni che portano alla revoca dell’assegno di mantenimento ci sono un nuovo matrimonio o l’inizio di una convivenza stabile e duratura, in quanto comportano un cambiamento nell’economia personale della persona che riceve l’assegno.

La nuova sentenza si aggiunge a un’altra che stabiliva come la perdita dell’assegno di mantenimento potesse essere dovuta anche a un fattore di “spese”. Infatti se l’ex coniuge che riceve l’assegno di mantenimento sfrutta quei soldi per spese extra, come beni di lusso o viaggi, questo rischia di perdere il riconoscimento dell’assegno.