Assegno Unico 2022: a quale genitore conviene fare richiesta?
Gli importi dell’assegno unico cambiano in base a quale genitore presenta richiesta? E se sì, a quale dei due genitori conviene presentare domanda? Vediamo insieme nel dettaglio.
Il quesito che molte delle famiglie italiane si pongono è a quale dei genitori convenga presentare domanda, soprattutto tra le coppie non sposate. Vediamo di fornire la risposta alla seguente domanda.
Assegno Unico 2022: a chi conviene fare richiesta?
“da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale a prescindere dalla convivenza con il figlio, direttamente attraverso il sito INPS, ovvero chiamando il contact center o tramite patronati”
Dunque, non vi è differenza tra quale genitore presenti domanda; infatti, l’importante è soddisfare i requisiti richiesti:
- sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- sia residente e domiciliato in Italia;
- sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Gli importi non cambiano neanche nei seguenti casi:
- per le coppie di genitori non sposati ma conviventi, poiché entrambi sono inseriti nel medesimo stato di famiglia;
- per le coppie di genitori non sposati e non conviventi, in quanto il genitore non convivente è comunque compreso nell’Isee, tranne in alcune situazioni eccezionali;
- per i genitori separati o divorziati.