Assegno Unico 2022, al via i conguagli: come funzionano
I primi pagamenti per l’assegno unico e universale sono iniziati a metà marzo e nei prossimi mesi arriveranno i conguagli a debito o a credito, vale a dire gli “aggiustamenti” dovuti alla presentazione tardiva o errata dell’ISEE. Vediamo insieme come funzionano gli aggiustamenti da parte dall’Inps.
Ad effettuare il calcolo dei “conguagli” sarà l’Inps ma le famiglie potranno scegliere se ricevere o pagare le somme mensilmente o ogni quattro mesi, alle scadenze di giugno, settembre e dicembre.
I casi di conguaglio dell’assegno unico
Nel caso in cui non si sia presentato l’ISEE, ogni figlio minore riceverà l’importo minimo di 50 euro.
Un’altra situazione che potrebbe generare un conguaglio è il cambiamento nel nucleo familiare, come la nascita di un nuovo figlio, il riconoscimento di una invalidità o la perdita del lavoro. Sono, infatti, tutte situazioni che danno luogo ad una rivalutazione dell’Isee e quindi ad un ricalcolo dell’assegno unico, che dipende dal numero dei componenti il nucleo stesso, dal reddito e dalla presenza di soggetti disabili.
Assegno Unico 2022: come funziona
L’Assegno Unico Universale è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico entrata in vigore a inizio 2022. Il nome della misura deriva dal fatto che andrà a sostituire la maggior parte delle misure erogate finora per i figli a carico.
L’Assegno unico verrà erogato in base all’ISEE, sulla base del quale cambieranno gli importi:
- per i redditi più bassi sarà di circa 180 euro per ogni figlio e dal terzo figlio in poi l’importo arriva a 250/260 euro;
- per i redditi più alti, e anche per coloro che decidono di non presentare l’ISEE, l’importo cala fino ai 50 euro a figlio.
Inoltre, è prevista una maggiorazione se entrambi i genitori lavorano.
È possibile presentare domanda tramite:
- il sito internet INPS (con accesso diretto al servizio in evidenza tramite SPID, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS))
- il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
- gli enti di patronato.
Per le domande inoltrate entro il 30 giugno saranno riconosciuti gli arretrati a partire dal mese di marzo, mentre per quelle presentate dopo tale data, l’assegno spetterà dal mese successivo a quello della domanda.