Assegno unico 2022, sospensioni e ritardi: cosa succede?
L’Inps ha recentemente fatto sapere che alcune delle richieste ricevute in merito all’assegno unico e universale sono temporaneamente sospese per via dei controlli. Infatti, sono risultati diversi errori in fase di domanda che hanno portato ad alcuni ritardi nei pagamenti.
Tuttavia, alcune delle richieste in merito all’assegno unico sono ancora in fase di controllo, e pertanto rimangono fermi anche i relativi pagamenti.
Vediamo insieme cosa sta succedendo.
Assegno unico 2022, ritardi nei pagamenti: i motivi
L’Istituto ha reso noto che uno dei principali motivi della sospensione di alcuni pagamenti riguarda l’Iban trascritto in fase di richiesta, che spesso è risultato essere errato.
Un’altra problematica è relativa alla residenza, soprattutto per quanto concerne i controlli sugli stranieri, a cui è richiesta la residenza stabile.
Per quanto riguarda i percettori del Reddito di cittadinanza, quest’ultimi vedranno accreditato l’importo relativo all’assegno unico direttamente nel pagamento del sussidio relativo al mese di aprile.
Assegno Unico 2022: come funziona
L’Assegno Unico Universale è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico entrata in vigore a inizio 2022. Il nome della misura deriva dal fatto che andrà a sostituire la maggior parte delle misure erogate finora per i figli a carico.
L’Assegno unico verrà erogato in base all’ISEE, sulla base del quale cambieranno gli importi:
- per i redditi più bassi sarà di circa 180 euro per ogni figlio e dal terzo figlio in poi l’importo arriva a 250/260 euro;
- per i redditi più alti, e anche per coloro che decidono di non presentare l’ISEE, l’importo cala fino ai 50 euro a figlio.
Inoltre, è prevista una maggiorazione se entrambi i genitori lavorano.
È possibile presentare domanda tramite:
- il sito internet INPS (con accesso diretto al servizio in evidenza tramite SPID, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS))
- il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
- gli enti di patronato.
Per le domande inoltrate entro il 30 giugno saranno riconosciuti gli arretrati a partire dal mese di marzo, mentre per quelle presentate dopo tale data, l’assegno spetterà dal mese successivo a quello della domanda.