Assegno unico 2023: chi dovrà restituire 210 euro?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
27/01/2023

Chi è beneficiario dell’assegno unico sta correndo un grandissimo rischio: potrebbe infatti essere che si dovranno restituire ben 210 euro a figlio. Si tratta d un errore dell’Inps nell’invio degli assegni nel 2022. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.

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L’assegno unico, che da Marzo 2022 ha assunto carattere universale, è una delle agevolazioni più importanti per il nucleo familiare. Il governo vi ha puntato moltissimo, andando ad aumentare l’importo per il mese di Gennaio 2023. Ma vi sono alcuni beneficiari che rischiano di dover pagare delle somme versate di troppo.

Vediamo di chi si tratta e quanto dovranno restituire.

Assegno unico: via alla restituzione di 210 euro

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Chi e perché dovrà restituire fino a 210 euro a figlio nel corso del 2023? Si tratta delle famiglie che sono composte da un solo genitore. Le quali presto potrebbero essere chiamate a restituire un importo che può arrivare fino a 210 euro per figlio. Questo in quanto l’Inps ha erogato il bonus 30 euro in più ai nuclei mono-genitoriali, invece che solamente alle famiglie con due genitori che lavorano.

Maggiorazione 30 euro: a chi spetta?

Vediamo cosa dice la legge riguardo alla maggiorazione di 30 euro prevista dalla normativa sull’assegno unico. Qualora entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, spetterà una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili per chi ha un Isee inferiore a 15.000 euro.

La maggiorazione spetta anche ai nuclei con un solo genitore?

Vediamo se queste cifre spettano anche alle famiglie con un solo genitore. Le famiglie hanno fatto richiesta per avere comunque le cifre, in quanto hanno dato un’interpretazione più ampia di quella prevista ex lege. Ora però sono proprio loro ad essere a rischio restituzione delle somme.

Assegno unico: cosa sta facendo l’Inps?

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Vediamo ora cosa sta facendo l’Inps a riguardo e che dovrà restituire le somme prese erroneamente. L’Inps in principio ha erogato le somme a tutti coloro che le avevano richieste, per poi cambiare idea ed interrompere l’erogazione nel mese di ottobre ai monogenitori.

Ora l’Inps potrebbe richiedere il versamento di 7 mensilità da parte di questi nuclei familiari, per un massimo di 210 euro.