Assegno unico 2023: come ed entro quando correggere l’ISEE

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
11/08/2023

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) ha concesso un’estensione fino al 31 dicembre per adeguare l’Isee e mantenere l’Assegno Universale. Circa 66.000 famiglie su 6,2 milioni di beneficiari devono regolarizzare la loro posizione per evitare penalità. Vediamo insieme come fare.

Assegno unico 2023: come ed entro quando correggere l’ISEE

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) ha annunciato una scadenza cruciale per le famiglie italiane che ricevono l’Assegno Universale.

Entro il 31 dicembre, è richiesta la regolarizzazione dell’Isee, l’indicatore che valuta la situazione economica familiare. Il mancato rispetto di questa scadenza potrebbe comportare la riduzione dei benefici per le famiglie con figli a carico.

L’Inps ha dichiarato che circa 66.000 famiglie su un totale di 6,2 milioni di beneficiari devono adeguare la loro situazione.

Estensione di due mesi per la regolarizzazione

Assegno unico 2023: come ed entro quando correggere l’ISEE

Per consentire alle famiglie di adeguarsi alla richiesta di regolarizzazione dell’Isee, l’Inps ha concesso un prolungamento di due mesi rispetto alla data originaria. Il nuovo termine è stato fissato al 31 dicembre 2023.

Questa estensione offre alle famiglie più tempo per correggere eventuali errori o incongruenze nei loro documenti, evitando così la possibile diminuzione dei benefici legati all’Assegno Universale.

Come funziona l’assegno unico

L’Assegno Universale è un contributo erogato dallo Stato italiano alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni. L’importo dell’assegno varia in base a diversi criteri, tra cui l’età dei figli, la presenza di figli con disabilità e la situazione economica complessiva della famiglia, valutata attraverso l’Isee aggiornato.

Adeguamenti estivi e tempistiche

L’Inps ha deciso di posticipare il ricalcolo delle rate dell’Assegno Universale per consentire alle famiglie di avere più tempo per adeguare la loro situazione Isee. Questa decisione è stata presa considerando le difficoltà spesso incontrate durante il periodo estivo, che potrebbero aver impedito alle famiglie di rispettare tempestivamente le richieste di regolarizzazione.

Rischi e cifre

Secondo le stime dell’Inps, circa l’1% dei beneficiari, ovvero circa 66.000 famiglie, ha presentato richieste Isee con errori o incongruenze. Queste famiglie sono ora chiamate a mettersi in regola entro la nuova scadenza.

Mancare tale termine potrebbe comportare il pagamento delle somme minime riservate agli “indicatori difformi”, simili alle penalità previste per i nuclei familiari con Isee superiore a 43.000 euro o per coloro che non hanno presentato la richiesta.

Procedura di correzione e rettifica

L’Inps fornisce un chiaro percorso per la correzione degli errori. Le famiglie che ricevono notifiche di “difformità” sono invitate a presentare una nuova Dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) priva di errori.

Nel caso in cui l’errore sia stato commesso da un intermediario, i beneficiari possono richiedere al Centro di Assistenza Fiscale (Caf) di rettificare la dichiarazione o presentare documentazione all’Inps per dimostrare l’accuratezza dei dati.

Una volta che le correzioni saranno accettate, le famiglie riceveranno l’assegno corretto, tenendo in considerazione eventuali pagamenti arretrati.