Assegno unico 2023 e detrazioni figli a carico: come cambiano le regole
L’introduzione dell’assegno unico ha modificato le regole relative alle detrazioni per i figli a carico per quanto riguarda la compilazione del 730/2023. Vediamo insieme cosa è cambiato.
Le regole per la detrazione dei figli a carico sono state modificate con l’introduzione dell’assegno unico. A partire da quest’anno lo sgravio IRPEF spetta soltanto per i figli con un’età superiore a 21 anni, poiché gli altri sono coperti dall’assegno unico.
Infatti, le modifiche introdotte dall’assegno unico incidono sulla dichiarazione 730/2023 e non hanno riguardato la dichiarazione 730/2022, essendo l’agevolazione entrata in vigore nel 2022, mentre la dichiarazione di dello scorso si riferiva ai redditi del 2021.
Detrazioni figli a carico: come funziona per il modello 730
Le colonne del prospetto interessate dalle nuove regole sono la 9 e 10, le quali servono ad indicare il numero di mesi dell’anno 2022 in cui si ha diritto alla detrazione per i figli a carico. Permettono di differenziare il tipo di agevolazione per i primi due mesi del 2022 per i quali si applica la detrazione e gli altri dieci mesi in cui per i figli fino a 21 anni la detrazione non spetta.
Come compilare le colonne 9, 10 e 6
Nella nona colonna si indicano i dati relativi a gennaio e febbraio 2022, utilizzando i seguenti codici:
- 1 se il figlio è stato a carico solo nel mese di gennaio o febbraio;
- 2 se il figlio è stato a carico in tutti e due i mesi di gennaio e febbraio.
La decima colonna contiene l’indicazione numerica dei mesi per i quali spetta la detrazione da marzo a dicembre per i figli con un’età superiore a 21 anni:
- scrivere 10 se il figlio dai 21 anni è stato a carico per tutto periodo da marzo 2022 a dicembre 2022;
- in caso contrario, si indica il numero corrispondente ai mesi in cui il figlio maggiore di 21 anni è rimasto a carico.
La sesta colonna è dedicata ai figli minori di tre anni e deve essere completata per i figli nati da gennaio 2019 a febbraio 2022 indicando i seguenti codici:
- 1 se il figlio ha avuto un’età inferiore a tre anni nel solo mese di gennaio o febbraio;
- 2 nel caso in cui abbia avuto un’età inferiore a 3 anni nei mesi di gennaio e febbraio.
Come compilare le altre colonne
Nella prima colonna, è necessario barrare la casella ‘F1’ se il familiare indicato è il primo figlio a carico (vale a dire quello di età anagrafica maggiore tra quelli a carico) e la casella ‘F’ per i figli successivi al primo. La casella A, presente nella colonna 2, si barra se la persona a carico è un altro familiare. La colonna 3 contiene invece la casella D che riguarda i figli con disabilità.
Nella quarta colonna si deve inserire il codice fiscale di ciascun figlio, tranne per quelli in affidamento preadottivo, mentre nella quinta colonna è necessario indicare il numero di mesi dell’anno 2022 nei quali il figlio è rimasto a carico.
Infine, le famiglie con almeno quattro figli barrano la relativa casella, così come quelle con figli in affido preadottivo a carico, in cui si indica il numero dei figli in affido preadottivo per i quali è barrata la casella ‘F’, ‘F1’ o ‘D’).
Detrazioni spettanti ai due genitori
Per la percentuale di detrazione rilevano le colonne 7 e 8. Nella settima colonna, si indica la percentuale di detrazione spettante, che deve essere ripartita al 50% fra i due genitori, i quali possono liberamente decidere di utilizzarla solo in una delle due dichiarazione. Se uno dei due genitori è a carico dell’altro, invece, si applica al 100% al coniuge che paga le tasse. In dichiarazione si segnano i seguenti numeri:
- 100 se la detrazione è richiesta per intero;
- 50 se la detrazione è ripartita tra i genitori;
- 0 se la detrazione è richiesta per intero dall’altro genitore.
Nell’ottava colonna si si barra la casella solo nel caso di affidamento esclusivo, congiunto o condiviso dei figli, dal genitore che fruisce della detrazione per figli a carico nella misura del 100%.