Assegno unico 2023: le date dei pagamenti di gennaio
L’INPS ha confermato le date di gennaio in cui avverrano gli accrediti dell’assegno unico, il sostegno economico risconosciuto alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. Vediamo le novità nel seguente articolo.
Assegno unico: ufficializzate le date dei pagamenti di gennaio. Le somme, come solito, verranno erogate in due momenti distinti in base a quando il soggetto beneficiario ha inoltrato la domanda per il sostegno economico.
Vediamo insieme tutti i dettagli.
Assegno unico gennaio 2023: le date dei pagamenti
L’INPS ha ufficializzato le date in cui avverranno gli accrediti dell’assegno unico di gennaio:
- a partire da lunedì 16 per coloro che hanno fatto domanda a gennaio e febbraio 2022;
- a partire da venerdì 27 per tutti gli altri beneficiari.
Ricordiamo, infatti, che per le domande presentate dal 1° marzo in poi il pagamento viene effettuato a partire dalla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi ha presentato la domanda entro giugno 2022, i pagamenti terranno comunque conto delle mensilità arretrate dal mese di marzo.
Assegno unico 2022: a chi spetta
L’Assegno unico, ricordiamo, spetta ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 40.000 euro per ogni figlio minorenne a carico (per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza) e per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale.
L’assegno viene riconosciuto anche per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
Il valore dell’assegno decresce all’aumentare dell’indicatore, fino a stabilizzarsi a 50 euro mensili a figlio per ISEE pari o superiori a 40.000 euro.Sono presenti, inoltre, maggiorazioni per:
- ogni figlio successivo al secondo;
- famiglie numerose;
- entrambi i genitori lavoratori;
- madri di età inferiore ai 21 anni;
- figli con disabilità.