Assegno unico 2023, problemi nel pagamento: cause e soluzioni

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
31/03/2023

Sono diverse le famiglie che non hanno ancora ricevuto l’assegno unico, nonostante abbiano presentato domanda diverso tempo fa. Vediamo insieme perché possono verificarsi ritardi e come risolvere il problema.

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Moltissime famiglie che hanno inviato la domanda per l‘assegno unico mesi fa non hanno ancora ricevuto il primo versamento. Ci sono diverse ragioni per cui ciò accade e come si può sbloccare la situazione. Vediamo insieme nel dettaglio.

Assegno unico, problemi di erogazione

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L’assegno unico universale è stato introdotto un anno fa come sostituto dei bonus e degli aiuti economici dati fino a febbraio 2022 per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni. La richiesta di accesso alla prestazione deve essere fatta attraverso il portale INPS. Se si riceve il Reddito di Cittadinanza, non c’è bisogno di presentare la domanda, poiché l’assegnazione avviene automaticamente.

Requisiti d’accesso

Innanzitutto per verificare la mancata erogazione dell’assegno unico, bisogna conoscerei requisiti per l’accesso alla misura. Il sostegno è garantito per i figli minori di 18 anni, per quelli tra i 18 e i 21 anni che frequentano l’università, un corso di formazione professionale o un tirocinio, e per i disabili indipendentemente dall’età anagrafica.

Inoltre, è necessario che il figlio sia fiscalmente a carico. La residenza in Italia è un altro requisito importante. L‘ISEE ha un certo impatto nel senso che se presentato, si verrà inseriti nella fascia corretta di appartenenza; in caso contrario, si verrà inseriti nella fascia più alta e si riceveranno solo 54,10 euro a figlio.

Reddito di cittadinanza: erogazione automatica

Per quanto riguarda i percettori di Reddito di Cittadinanza, l’erogazione dell’assegno unico è automatica e quindi non è necessario presentare la domanda. Chi lo ha fatto, sbaglia. Infatti, il sistema dell’INPS, riconoscendo il nucleo familiare come già beneficiario dell’RDc, sospenderebbe automaticamente la richiesta.

L’attesa dipende da quanto tempo il funzionario INPS impiegherà per sbloccare l’istanza dopo l’errore. Nel frattempo, la soluzione migliore è inviare un sollecito attraverso il servizio INPS Risponde o recarsi direttamente presso una sede competente. Se l’attesa continua, potrebbe esserci una serie di ragioni diverse.

Come controllare lo stato delle domanda

È fondamentale controllare lo stato della domanda per scoprire il motivo della mancata erogazione della misura. Accedendo al portale dell’INPS con le credenziali digitali, si può risalire all’istanza inviata e verificare a che punto si trova. Il servizio si chiama “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”.

Lo stato può presentare la dicitura

  • in istruttoria” se l’INPS sta ancora verificando la domanda e controllando la soddisfazione dei requisiti,
  • accolta” se la richiesta ha avuto esito positivo e dunque si dovrà solamente attende il pagamento (verificando la data all’interno del fascicolo previdenziale del cittadino),
  • in evidenza alla sede” se l’INPS sta procedendo con ulteriori verifiche,
  • “in evidenza al cittadino” se il richiedente è chiamato a fornire ulteriore documentazione attestante i requisiti di accesso alla misura.

Per accelerare i tempi è possibile inviare un sollecito utilizzando il servizio INPS risponde online.