Assegno Unico: aumenti in arrivo a Giugno 2023

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
25/05/2023

L’Assegno Unico è una delle principali misure a disposizione per le famiglie italiane. Consente infatti di avere un assegno suppletivo al reddito per ogni figlio entro i 21 anni presente nel nucleo familiare. Per Giugno sono previsti aumenti tra i 50 e i 200 euro. Approfondiamo insieme la questione.

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L’Assegno Unico aumenterà di valore a partire da Giugno 2023. Questa è la grande novità che farà gioire moltissime famiglie italiane. Sono sempre di più infatti le situazione prossime alla povertà, a causa dell’assenza di lavoro e dell’aumento dei costi della vita. Vediamo di quanto aumenterà l’Assegno Unico e per chi.

Assegno Unico: aumenti in arrivo

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Come abbiamo anticipato, l’Assegno Unico aumenterà nel mese di Giugno 2023. Per ottenerlo si ricorda che nel nucleo familiare devono essere presenti i figli entro i 21 anni. La domanda per ottenere l’Assegno Unico può essere presentata da uno dei genitori che esercitano la responsabilità genitoriale o da un tutore del figlio.

Assegno Unico: perché aumenta?

Cerchiamo di capire a cosa sono dovuti gli aumenti dell’Assegno Unico che arriveranno a Giugno 2023. Tali aumenti sono dovuti alla rivalutazione Istat dell’8,1%, La crescita varia a seconda della fascia di reddito ISEE di appartenenza. Oltre all’importo dell’Assegno Unico, sono state aumentate anche le maggiorazioni previste per legge.

Di quanto aumenterà l’Assegno Unico?

La maggiorazione per genitori entrambi lavoratori è passata da 30 euro a circa 34 euro, mentre le maggiorazioni per i figli disabili variano in base al grado di invalidità. Questa rivalutazione si applica a tutti i beneficiari dell’Assegno Unico, portando l’importo minimo da 50 euro a 54,1 euro e l’importo massimo da 175 euro a 189,2 euro.

Assegno Unico: per chi aumenterà?

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L’aumento in arrivo nel mese di Giugno sarà riservato a coloro che hanno rinnovato l’Isee entro gennaio 2023, come richiesto dalla legge ogni anno, hanno già ricevuto gli aumenti a partire da febbraio o marzo scorsi.