Assegno unico e ISEE: cosa succede in caso di errori

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
05/11/2023

A partire da novembre 2023, l’INPS erogherà pagamenti minimi per l’Assegno Unico in presenza di discrepanze nell’ISEE, attendendo correzioni. I beneficiari hanno diverse opzioni per correggere l’ISEE, mentre l’INPS ricalcolerà gli importi e verserà eventuali integrazioni successivamente. 

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A partire da novembre 2023, l’INPS ha introdotto nuove regole per l’erogazione dell’Assegno Unico in caso di discrepanze nell’ISEE del beneficiario.

In passato, l’importo veniva aggiustato successivamente, ma ora verrà erogato solo l’importo minimo in attesa di correzioni. Scopriamo i dettagli di questa nuova procedura.

Assegno unico: comunicazioni e pagamenti minimi

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Nel caso in cui emergano discrepanze nell’ISEE, l’INPS comunicherà al destinatario quali elementi dell’ISEE devono essere corretti. Nel frattempo, l’Assegno Unico sarà erogato al livello minimo, ovvero 50 euro per ogni figlio a carico e 25 euro per i giovani maggiorenni fino a 21 anni.

Opzioni per le correzioni

I contribuenti hanno diverse opzioni per apportare correzioni all’ISEE. Possono richiedere al CAF di correggere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) con effetto retroattivo in caso di errori materiali.

In alternativa, possono presentare documentazione all’INPS per dimostrare la completezza e la veridicità dell’ISEE o presentare una nuova DSU priva di discrepanze.

Documentazione giustificativa

Nel caso di discrepanze relative al patrimonio mobiliare, è possibile fornire documentazione giustificativa, come estratti conto dall’intermediario finanziario per dimostrare la correttezza dei saldi e delle giacenze dei rapporti finanziari indicati nella DSU.

Altri documenti utili includono denunce presentate all’Autorità competente che dimostrano errori nell’apertura o nella chiusura dei rapporti finanziari.

Correzioni legate al reddito

Nel caso di problemi legati al reddito, è possibile presentare documentazione dall’Agenzia delle Entrate che dimostri la situazione corretta, ad esempio correzioni alla Certificazione Unica da parte del datore di lavoro.

Ricalcolo e integrazioni

Dopo aver ricevuto la documentazione correttiva, l’INPS ricalcolerà l’importo dell’Assegno Unico e lo verserà di conseguenza. Eventuali integrazioni spettanti saranno riconosciute per i mesi in cui l’Assegno Unico è stato erogato al livello minimo.