Assegno unico maggio: le date dei pagamenti
Il mese di Maggio sarà molto importante per quanto riguarda le domande dell’assegno unico: si prevedono infatti almeno 600 mila domande in più in arrivo per il nuovo assegno unico. Le famiglie in totale ad essere beneficiarie saranno circa 7,6 milioni. Approfondiamo la questione.
Con l’arrivo di Maggio si va verso il terzo mese di assegno unico, ma con una novità molto importante. Nel mese di Maggio infatti sono stimate circa 600 mila domande in più, che farà crescere il numero dei beneficiari, facendolo arrivare a circa 7,6 milioni di famiglie. I beneficiari, sia nuovi che vecchi, si chiedono quando verranno versate le somme dell’assegno unico per il mese di Maggio.
Cerchiamo di fare chiarezza a riguardo insieme.
Assegno unico: Maggio il mese della svolta
Come detto, il mese di Maggio è molto importante per quanto riguarda l’assegno unico universale. In vigore da ormai tre mensilità, in questa sono previste moltissime nuove domande, circa 600 mila, che faranno arrivare il totale delle famiglie beneficiarie a oltre 7,6 milioni.
I figli coinvolti saranno circa 11 milioni, per una spesa totale di 15,12 milioni di euro, destinati interamente alle famiglie che ne hanno più bisogno. Si ricorda che nel mese di Maggio riceveranno l’assegno solamente le famiglie che hanno fatto domanda entro il mese di Aprile 2022.
Ma quando sarà erogato l’assegno unico? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.
Assegno unico Maggio: ritardo nei pagamenti?
Vediamo ora quando saranno versate le somme dell’assegno unico per il mese di Maggio 2022. Secondo quanto avvenuto nei mesi precedenti, di norma le somme sono erogate con circa sei giorni lavorativi dopo l’inizio della mensilità. Tale attesa è legata ai tempi tecnici bancari. Per il mese di Maggio potrebbero però esservi dei ritardi: cerchiamo di capire il perché.
Il ritardo sarebbe causato dalla necessità di ottenere dei documenti a supporto in più, dei quali l’Agenzia delle Entrate ha bisogno per completare le verifiche di possesso dei requisiti. Al momento tale fattispecie è capitata all’1% dei beneficiari.