Assegno Unico, nuova maggiorazione in arrivo: per chi?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
10/05/2023

Arriva una nuova maggiorazione da poter richiedere ed utilizzare sul fronte assegno unico: si tratta della maggiorazione spettante al genitore vedovo. A partire dal 1° Giugno 2023 il coniuge rimasto vedovo potrà avere una maggiorazione sull’assegno. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.

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L’Assegno Unico prevede una nuova maggiorazione a partire dal mese di Giugno 2023: più nel dettaglio, a partire dal 1° Giugno 2023 i coniugi rimasti vedovi potranno avere un assegno più elevato. Approfondiamo la situazione nel dettaglio, cercando di capire i requisiti e di quanto aumenterà l’assegno unico.

Assegno Unico 2023: nuova maggiorazione in arrivo

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Come detto, la nuova maggiorazione spetterà a coloro che fanno parte di un nucleo familiare vedovile, ossia dove uno dei coniugi è venuto a mancare. La maggiorazione è stata confermata con il decreto Lavoro del 1° Maggio 2023 e prevede la possibilità di avere le somme maggiorate per un periodo di 5 anni al massimo. Vediamo i chiarimenti dell’INPA a riguardo.

Maggiorazione Assegno Unico: cosa dice l’INPS?

Vediamo nel dettaglio i chiarimenti dell’INPS in materia di maggiorazione dell’assegno unico. L’Istituto ha spiegato che:

Nel caso in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili.

La maggiorazione massima spetterà alle famiglie con un ISEE inferiore ai 15 mila euro.

Di quanto aumenterà l’assegno?

Vediamo ora di quanto aumenterà l’assegno unico nel caso di genitori vedovi. Questa avrà efficacia a partire dal 1° Giugno 2023 e non prevede la necessità di inviare la domanda quando:

  • nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda, ove l’altro risulti deceduto;

    • per un periodo massimo di 5 anni successivi;

    • entro il limite di godimento dell’assegno.

Assegno Unico: sempre più centrale

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L’Assegno Unico è una misura sempre più al centro dell’ordinamento italiano, al punto che il governo ha deciso di untarci molto forte. Le risorse stanziate sono crescenti anno dopo anno fino al 2029, ripartite come segue:

  • 6,6 milioni di euro per il 2023;

  • 11,5 milioni di euro per il 2024;

  • 11,9 milioni di euro per il 2025;

  • 12,3 milioni di euro per il 2026;

  • 12,6 milioni di euro per il 2027;

  • 13 milioni di euro per il 2028;

  • 13,4 milioni di euro annui a decorrere dal 2029.