Assegno unico: perché sarà più basso?
L’assegno unico nel mese di Marzo sarà più basso per alcune famiglie beneficiarie: come mai? Si tratta di alcuni tagli che sono stati decisi ex lege dal governo. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.
Ottenere l’assegno unico è un grande vantaggio per tutte le famiglie con figli a carico, fino ai 21 anni. Grazie a questo sarà possibile avere delle somme integrative al reddito. L’ammontare spettante viene stabilito tramite ISEE: più sarà basso più soldi spetteranno. Per chi e per quale motivo l’assegno unico rischia di essere più basso?
Assegno unico: come mai per alcuni può essere più basso?
Le motivazioni che potrebbero portare ad una diminuzione dell’assegno unico sono due:
-
da un lato, la possibile restituzione del denaro all’INPS, in seguito al conguaglio e al ricalcolo (in particolare per le famiglie mono genitoriali che hanno ottenuto la maggiorazione di 30 euro indebitamente);
-
dall’altro lato, il mancato rinnovo dell’ISEE entro il 28 febbraio 2023.
Chi rischia il taglio dell’assegno unico?
Vediamo ora chi è che rischia il taglio dell’assegno unico. In fase di verifica dei requisiti da parte dell’Inps, sono due gli scenari che potrebbero verificarsi:
-
la prima riguarda la percezione di un assegno unico più elevato calcolato su un ISEE difforme;
- la seconda riguarda la percezione di un assegno più basso rispetto a quello spettante.
Nel primo caso si andrà incontro ad un taglio sull’assegno unico, mentre nel secondo spetteranno gli arretrati.
Assegno unico: tagli a Marzo, ecco per chi
Una delle motivazioni del taglio dell’assegno unico è il mancato rinnovo dell’ISEE entro i termini prestabiliti. Per il mese di Marzo, doveva essere presentato entro il 28 Febbraio 2023. Se non si è rispettata questa scadenza, allora l’importo spettante scenderà al minimo.
Quali sono le novità per Marzo 2023?
Concludiamo andando a vedere quali sono le novità per il mese di Marzo 2023. La più importante è senza dubbio la rivalutazione delle somme: grazie a questo la soglia minima e massima saliranno. La quota minima sale a 54,1 euro dalla precedente di 50 euro, mentre quella massima è ora di 189,2 euro, mentre prima era di 175 euro.