Assegno unico, verso il pagamento di ottobre: quando è previsto

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
13/10/2023

A ottobre, le famiglie italiane ricevono l’assegno unico in tre fasi basate sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Scopriamo insieme quali sono le date di pagamento previste.

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A ottobre, le famiglie italiane si preparano per l’erogazione dell‘assegno unico, una forma di sostegno finanziario che varia in base a diversi fattori.

Le novità e le prospettive per questo beneficio vengono esaminate in dettaglio, con l’obiettivo di capire come le famiglie possono beneficiare da queste misure.

Assegno unico: le fasi di erogazione a ottobre

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Il mese di ottobre vede l’erogazione dell’assegno unico distribuita in tre fasi distinte, fissate per il 17, 18 e 19 ottobre. Questa suddivisione è un elemento chiave del processo di erogazione, consentendo alle famiglie di pianificare i propri budget in base a queste date specifiche.

L’importanza dell’ISEE

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è il principale determinante dell’importo dell’assegno unico. Le famiglie devono disporre di un’attestazione ISEE aggiornata per ricevere il sostegno. Questo significa che il livello di reddito e la situazione economica generale della famiglia influiscono direttamente sull’importo dell’assegno.

Aumenti e adeguamenti

Diverse novità hanno interessato l’assegno unico, tra cui l’aumento per le famiglie vedove a partire da giugno 2023. Inoltre, da luglio, sono state apportate rivalutazioni degli importi per adeguarli all’inflazione. Queste modifiche hanno portato a un significativo aumento della spesa pubblica, con previsioni che indicano una spesa totale superiore ai 17 miliardi di euro nel 2023.

Prospettive per il futuro

Il governo italiano ha l’intenzione di incrementare ulteriormente gli importi dell’assegno unico nella prossima legge di bilancio. Questo beneficio è concesso per ogni figlio a carico fino a 21 anni, con alcune condizioni specifiche, e non presenta limiti di età per i figli disabili. L’obiettivo principale del governo è concentrarsi sull’aumento dell’assegno per il terzo figlio, ma sono in studio misure più ampie per il secondo figlio e agevolazioni per le mamme lavoratrici.