Aumento pensioni 2022: cosa accadrà dopo marzo?
L’aumento delle pensioni che interesserà gli assegni a partire dal prossimo mese sarà seguito da un ulteriore incremento dall’inizio del 2023. Vediamo insieme per quale motivo e a quanto ammonteranno gli aumenti.
Molto probabilmente, a inizio 2023, l’Inps procederà con un aumento retroattivo degli assegni, dato l’adeguamento al ribasso che scatterà dal prossimo 1 marzo 2022 sul parametro di rivalutazione; pertanto, con l’inizio del nuovo anno sarà necessario modificare l’assegno per parificare la cifra che spetta ad ogni singolo pensionato.
Pensioni 2022: come sono cambiati gli assegni?
Inoltre, l’Istat ha comunicato che per l’anno 2021 l’inflazione ha toccato l’1,9%, di conseguenza si è definito uno scarto dello 0,2% tra il tasso provvisorio preso in carico dall’Inps e quello reale e definitivo. Il decreto del Ministero del Tesoro alla fine di ogni anno comunica il dato finale e per quanto concerne il periodo che va da gennaio a settembre del 2021, è stato rilevato un tasso all’1,7%. Nell’ultimo trimestre invece è stata rilevata una impennata dell’inflazione arrivata all’1,9%; pertanto, a gennaio 2023 si procederà al conguaglio.
A quanto ammontano gli aumenti del 2023?
- gli assegni da 1.500 euro avranno un aumento di 39 euro;
- gli assegni da 2000 euro avranno un aumento di 52 euro;
- gli assegni da 2500 euro avranno un aumento di 63 euro;
- gli assegni da 3000 euro avranno un aumento di 74 euro;
- gli assegni da 3500 euro avranno un aumento di 83,67 euro;
- gli assegni da 4000 euro avranno un aumento di 93 euro;
- gli assegni da 4500 euro avranno un aumento di 103 euro;
- gli assegni da 5000 euro avranno un aumento di 112,92 euro.
A ognuno dei singoli incrementi va sommato quello scattato quest’anno che ha portato nelle tasche dei pensionati, con la rivalutazione piena, tra i 25 e i 70 euro in più su base mensile.