Aumento pensioni: spetta anche per assegno sociale e invalidità?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
15/10/2022

Gli aumenti delle pensioni di questi mesi per via della rivalutazione anticipata non escludono i trattamenti assistenziali come assegno sociale e invalidità civile. Vediamo insieme di quanto aumenteranno gli importi dei trattamenti pensionistici in questione.

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Con la circolare n.114 del 13 ottobre, l’INPS ha specificato che l’aumento delle pensioni di ottobre riguarderà anche gli invalidi civili, nonché i titolari di assegno sociale e di una misura di accompagnamento alla pensione, come l’Ape Sociale.

Ciò significa che l’anticipo della rivalutazione spetta anche per i trattamenti assistenziali e non solo previdenziali.

Per poter beneficiare dell’aumento, è necessario aver percepito nel mese di settembre un assegno d’importo inferiore a 2.692 euro, condizione che ovviamente i percettori di pensione d’invalidità e di assegno sociale soddisfano.

Inoltre, l’aumento spetta anche sulla tredicesima mensilità in pagamento a dicembre, in proporzione però ai ratei di tredicesima spettanti.

Pensioni: aumenti anche le pensioni assistenziali

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Anche la pensione d’invalidità e dell’assegno sociale sarà soggetta ad aumento grazie alla rivalutazione anticipata. Nello specifico per l’assegno sociale si passa da un importo di 468,11 euro a 477,47 euro, in virtù di un incremento di 9,36 euro. Nel caso della pensione d’invalidità, oggi pari a 291,98 euro, l’incremento è di 5,84 euro, arrivando così a 297,82 euro.

Non sono coinvolte dalla rivalutazione quelle prestazioni come indennità di accompagnamento, le indennità per ciechi parziali o assoluti, l’indennità di frequenza (minori), l’indennità di comunicazione e l’indennità di talassemia.

Pensioni: aumenti e bonus

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A partire da ottobre, gli importi delle pensioni sono stati aumentati per via della rivalutazione anticipata per contrastare la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Nello specifico, a ottobre è scattata solamente una rivalutazione parziale del 2 per cento e per la restante parte di dovrà attendere l’inizio del prossimo anno, quando verrà attuata la maxi rivalutazione, che secondo le stime si dovrebbe aggirare intorno all’8 per cento.

Inoltre, è stato anticipato il conguaglio della rivalutazione messa in atto a inizio 2021. Rispetto a un tasso applicato dell’1,7 per cento, infatti, il tasso definitivo accertato è stato dell’1,9 per cento e l’assegno dovrà essere aumentato dunque di un ulteriore 0,2 per cento, ma per il conguaglio bisognerà attendere la pensione pagata a novembre.

A novembre arriverà anche il bonus 150 euro introdotto dal Decreto aiuti ter per coloro che presentano un reddito inferiore ai 20 mila euro lordi annui nel 2021.

A dicembre sarà erogata la tredicesima e anch’essa sarà soggetta alla rivalutazione anticipata del 2 per cento.