Aumento Tari 2023: a chi spetta e come pagare
Anche la TARI è stata soggetto ad aumento nel 2023. Stiamo parlando della tassa sui rifiuti legata all’utilizzo degli immobili: vediamo insieme cosa cambia quest’anno.
La TARI, la tassa sui rifiuti legata all’utilizzo degli immobili, rappresenta uno dei maggiori aumenti fiscali del 2023 e costituisce un onere significativo per i cittadini italiani. Introdotto nel 2014 con la Legge di Stabilità, il costo della gestione rifiuti è aumentato del 4,5% nel 2022, come riportato dall’ISTAT.
Aumenti e diminuzioni della TARI nei comuni italiani
La TARI sta subendo significativi aumenti nei comuni italiani, con variazioni che vanno sia al rialzo che al ribasso. Nonostante la possibilità di contestare i bollettini comunali ritenuti eccessivi, recentemente stabilita dalla Cassazione, si osserva un trend di aumenti a due cifre su tutto il territorio, soprattutto nel Sud (come Napoli con un incremento del 20%), ma anche nel Centro-Nord (come Torino, Padova, Ancona, Perugia…). Tuttavia, Roma e Milano si distinguono da questa tendenza, mostrando una leggera diminuzione della tariffa.
La natura e l’ambito di applicazione della TARI
La TARI è la tassa sui rifiuti che deve essere pagata da tutti i proprietari o utilizzatori di immobili, locali e aree scoperte destinate a qualsiasi uso e che producono rifiuti urbani, inclusi gli immobili residenziali principali. In caso di più proprietari o detentori, tutti sono solidalmente responsabili dell’adempimento dell’obbligo tributario.
Dalla TARES alla TARI
A partire dal 2014, la TARI ha sostituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), che a sua volta aveva preso il posto di tutti i prelievi precedenti relativi alla gestione dei rifiuti, sia di natura patrimoniale che tributaria (come TARSU, TIA1, TIA2).
Pagamento della TARI per gli immobili affittati
Per gli immobili dati in affitto, il pagamento della TARI spetta all’inquilino se il contratto di locazione ha una durata superiore a 6 mesi, mentre se la durata del contratto è inferiore a 6 mesi, il pagamento spetta al proprietario.
Modalità e scadenze di pagamento
Il pagamento della TARI per il 2023 avviene seguendo le modalità stabilite dal Comune di riferimento. Di solito, è possibile effettuare il pagamento utilizzando il modello F24, il bollettino postale o il MAV. I Comuni inviano una comunicazione tramite posta contenente l’avviso di pagamento, bollettini precompilati o moduli F24 precompilati.
La TARI per il 2023 viene solitamente suddivisa in tre rate con scadenze diverse, secondo le modalità adottate dai singoli Comuni:
- La prima rata, chiamata “1° acconto”, scade tra aprile e giugno.
- La seconda rata, chiamata “2° acconto”, ha una scadenza prevista intorno a luglio o agosto.
- Il saldo finale della TARI deve essere pagato entro la fine dell’anno, di solito a ottobre o novembre.