Bollette: quanto costerà lo stop al gas russo?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
10/04/2022

L’evolversi della questione russo-ucraina sembra prendere una piega sempre più rivolta all’addio alle forniture di gas e petrolio russo. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, quali sarebbero gli effetti sull’economia e sulle bollette degli italiani? Cerchiamo di fare chiarezza insieme!

Gas

Sono in molti coloro che si stanno impegnando a cercare di dare la lettura più corretta alla questione della guerra in Ucraina, anche se sembra essere assai complesso. I recenti sviluppi, in particolare legati ai presunti crimini di guerra commessi da Mosca, sembrano portare inevitabilmente ad un nuovo pacchetto di sanzioni.

Queste dovrebbero prevedere, tra le altre cose, lo stop totale all’acquisto di gas e petrolio dalla Russia. Cosa potrebbe accadere in questo caso?

Stop al gas russo: nuova recessione?

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A dare una lettura fortemente pessimista è Banca D’Italia, la quale sembra essere convinta che uno scenario del genere potrebbe portare ad una nuova recessione. Se ciò dovesse avverarsi, si tratterebbe di un vero e proprio colpo di grazia per l’economia italiana, messa alle corde ma in procinto di rialzarsi dopo la pandemia.

In caso del mancato approdo del gas russo, i primi a risentirne sarebbero le imprese ad alto utilizzo di energia, le quali dovrebbero ridurre la produzione proprio per ragioni di scarsità energetica. Si ipotizza una diminuzione dell’energia prodotta pari al 10%, che si traduce in minore produzione, minore occupazione e redditi inevitabilmente più bassi. Ne risentirebbe anche il PIL, con una crescita effettiva dello 0,6%, molto più basso del 3,1% ipotizzata dal governo.

Cosa accadrà ai costi?

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Il rischio principale di avere risorse energetiche così precarie e limitate, farà in modo che i prezzi si innalzeranno inevitabilmente, raggiungendo quote fino ad ora mai raggiunte. Lo scenario più probabile dunque è quello inflattivo, con il rischio che questa raggiunga l’8%.

Qualora dovesse palesarsi questo scenario, l’Italia tornerebbe indietro di più di 30 anni, alla metà degli anni 80. Il governo dovrà lavorare duramente per fare in modo che la popolazione ne risenta il meno possibile.