Bonus 100 euro 2022: a chi spetta e chi è escluso

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
13/02/2022

La Legge di Bilancio 2022 ha modificato le soglie di reddito per poter beneficiare del bonus 100 euro, il quale verrà riconosciuto soltanto ai redditi inferiori ai 15 mila euro, e in alcuni casi al secondo scaglione Irpef. Vediamo insieme quali sono le novità in merito.

money-1005479_1920Il bonus 100 euro ha sostituito il credito fiscale del bonus Renzi. Stiamo parlando della misura introdotta dal governo per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente e che viene direttamente aggregata in busta paga.

La Legge di Bilancio 2022 ha modificato le soglie di reddito per accedere al beneficio: potranno usufruirne soltanto i redditi fino a 15 mila euro, e in alcuni casi anche i redditi compresi tra i 15 mila euro e i 28 mila euro. Vediamo insieme nel dettaglio.

Bonus 100 euro 2022: le modifiche della Legge di Bilancio

money-1005477_1920A partire dal 2022, in seguito alla nuova Legge di Bilancio, sono state modificate le soglie di reddito per poter usufruire del bonus 100 euro (ex Bonus Renzi); infatti, fino allo scorso anno potevano beneficiarne i redditi compresi tra gli 8145 euro e 28mila euro annui e in forma ridotta i redditi compresi tra 28mila euro e 40mila euro.

Con i cambiamenti introdotti dalla Manovra, potranno usufruire soltanto i redditi fino a 15 mila euro, per un importo annuo di 1200 euro, che vedranno il bonus direttamente accreditato in busta paga.

Cosa cambia per i redditi tra i 15mila e i 28mila euro?

money-2665824_1280Il bonus 100 euro verrà riconosciuto ai redditi compresi tra 15mila e 28mila euro solo se la somma di tutte le detrazioni spettanti (da lavoro dipendente, quelle figli e coniuge a carico, di interessi passivi del mutuo, spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e tutte quelle che si inseriscono nella dichiarazione dei redditi per spese ed oneri sostenuti) è superiore dell’imposta lorda dovuta.

Il reddito integrativo per redditi compresi tra 28mila e 40mila euro l’anno, invece, è stato abrogato e non sarà più, quindi, riconosciuto.