Bonus 150 euro 2022: l’autodichiarazione serve anche ai dipendenti pubblici?
I lavoratori dipendenti non dovranno presentare l’autodichiarazione per ricevere il bonus 150 euro. È quanto emerge dal testo di conversione in legge del Decreto Aiuti ter.
Il bonus 150 euro sarà erogato in maniera automatica ai dipendenti pubblici, che non dovranno presentare alcuna autodichiarazione per ricevere il contributo. La novità è prevista dal testo di conversione in legge del Decreto Aiuti ter, sul quale si attende l’approvazione di Camera e Senato che dovrà arrivare entro il 22 novembre.
Bonus 150 euro: pagamento automatico per i dipendenti pubblici
A differenza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato, i dipendenti pubblici riceveranno in maniera automatica il bonus 150 euro e non dovranno presentare alcuna autodichiarazione sul possesso dei requisiti per ottenerlo.
Nello specifico, le modifiche al testo di conversione del DL n. 144/2022 riguardano esclusivamente:
i dipendenti delle pubbliche amministrazioni i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale siano gestiti dal sistema informatico del Ministero dell’Economia e delle Finanze di cui all’articolo 11, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.111.
Per individuare la platea di lavoratrici e lavoratori che riceveranno automaticamente il pagamento del bonus 150 euro basterà uno scambio di dati tra INPS e Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Chi deve presentare l’autodichiarazione
I lavoratori dipendenti che possiedono i requisiti necessari per accedere al bonus 150 euro dovevano presentare l’autodichiarazione al proprio datore di lavoro prima del pagamento di novembre.
Nello specifico, l’autodichiarazione serve a dimostrare di essere in possesso dei seguenti requisiti:
- non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022;
- non essere componente di nucleo familiare beneficiario di Reddito di cittadinanza (Rdc);
- non essere destinatario/a della stessa indennità pagata da un altro datore di lavoro;
- essere consapevole che l’indennità una tantum di 150 euro spetta ai lavoratori dipendenti aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro;
- essere consapevole che, in caso di dichiarazioni non vere, oltre a incorrere nelle sanzioni previste, l’indennità non spettante sarà recuperata.