Bonus 150 euro 2022: l’autodichiarazione serve anche ai dipendenti pubblici?

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
09/11/2022

I lavoratori dipendenti non dovranno presentare l’autodichiarazione per ricevere il bonus 150 euro. È quanto emerge dal testo di conversione in legge del Decreto Aiuti ter.

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Il bonus 150 euro sarà erogato in maniera automatica ai dipendenti pubblici, che non dovranno presentare alcuna autodichiarazione per ricevere il contributo. La novità è prevista dal testo di conversione in legge del Decreto Aiuti ter, sul quale si attende l’approvazione di Camera e Senato che dovrà arrivare entro il 22 novembre.

Bonus 150 euro: pagamento automatico per i dipendenti pubblici

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A differenza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato, i dipendenti pubblici riceveranno in maniera automatica il bonus 150 euro e non dovranno presentare alcuna autodichiarazione sul possesso dei requisiti per ottenerlo.

Nello specifico, le modifiche al testo di conversione del DL n. 144/2022 riguardano esclusivamente:

i dipendenti delle pubbliche amministrazioni i cui servizi di pagamento delle retribuzioni del personale siano gestiti dal sistema informatico del Ministero dell’Economia e delle Finanze di cui all’articolo 11, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.111.

Per individuare la platea di lavoratrici e lavoratori che riceveranno automaticamente il pagamento del bonus 150 euro basterà uno scambio di dati tra INPS e Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Chi deve presentare l’autodichiarazione

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I lavoratori dipendenti che possiedono i requisiti necessari per accedere al bonus 150 euro dovevano presentare l’autodichiarazione al proprio datore di lavoro prima del pagamento di novembre.

Nello specifico, l’autodichiarazione serve a dimostrare di essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 30 giugno 2022;
  • non essere componente di nucleo familiare beneficiario di Reddito di cittadinanza (Rdc);
  • non essere destinatario/a della stessa indennità pagata da un altro datore di lavoro;
  • essere consapevole che l’indennità una tantum di 150 euro spetta ai lavoratori dipendenti aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro;
  • essere consapevole che, in caso di dichiarazioni non vere, oltre a incorrere nelle sanzioni previste, l’indennità non spettante sarà recuperata.