Bonus 200 euro 2022: cosa succede se il contratto è in scadenza?
Si ha diritto al bonus 200 euro anche con contratto di lavoro in scadenza? Vediamo insieme quali sono i requisiti necessari per accedere alla misura e cosa prevede la normativa di riferimento in merito.
Per poter accedere al bonus 200 euro, i lavoratori dipendenti devono presentare un ISEE inferiore ai 35 mila euro ed essere beneficiari dell’esonero contributivo previsto dall’ultima legge di bilancio. Tuttavia, c’è il rischio che alcuni di coloro che riceveranno il contributo dovranno restituirlo, in particolar modo se si tratta di lavoratori con contratto a tempo determinato già scaduto.
Cerchiamo di fare chiarezza in merito.
Bonus 200 euro 2022, contratto in scadenza
Il bonus 200 euro verrà erogato ai lavoratori dipendenti con la busta paga di competenza del mese di luglio 2022, anche se erogata ad agosto, e con denuncia Uniemens entro il 31 agosto.
Tra i requisiti previsti per vedersi riconosciuto il diritto all’agevolazione, oltre alla soglia ISEE inferiore a 35 mila euro ed essere beneficiari dell’esonero contributivo dello 0,8 per cento, è necessario che il rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato sia in essere. Dunque, se il rapporto di lavoro è cessato, decade il diritto al bonus 200 euro.
In tal caso, è possibile accedere al contributo sotto altre forme, per esempio se nel mese di giugno si è ricevuta l’indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL.
Restituzione del bonus 200 euro pagato dal datore di lavoro
Le verifiche dell’Inps riguarderanno anche il bonus anticipato dal datore di lavoro in busta paga. Nel caso in cui ci si renda conta che il lavoratore riceva la misura indebitamente, come per esempio nel caso in cui lo riceva da più datori di lavoro, l’Inps procederà a darne tempestiva comunicazione a ciascun datore di lavoro la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, così che questo possa rifarsi direttamente sul dipendente recuperando i soldi dalla busta paga. In tal caso il recupero del bonus 200 euro pagato da più datori di lavoro viene effettuato in parti uguali.
Per questo motivo viene chiesto ai lavoratori dipendenti di consegnare un’autocertificazione al datore di lavoro, in modo da dimostrare di non ricevere il bonus sotto altre forme.