Bonus 200 euro 2022: domande e modalità di pagamento per le partite IVA
Anche autonomi e professionisti con Partita IVA hanno diritto al bonus 200 euro. Tuttavia, le modalità di erogazione del contributo per questa categoria si differenziano dalle modalità per gli altri beneficiari. Sarà, infatti, presto istituito un click day per presentare domanda.
Il bonus 200 euro arriva finalmente anche per i lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva. Le modalità di erogazione per lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati sono state chiare fin da subito, mentre per quanto riguarda la categoria degli autonomi c’è stata parecchia confusione. Eppure, è finalmente in arrivo il decreto attuativo redatto dal ministero del Lavoro insieme al Mise che permetterà agli autonomi e ai professionisti con partita Iva di ricevere il contributo una tantum introdotto dal decreto energia e aiuti.
Bonus 200 euro 2022: come funziona per autonomi e professionisti
Anche ai lavoratori autonomi e professionisti con partita IVA spetta il bonus 200 euro, per i quali è atteso il decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale che renderà operative le modalità di pagamento per questa categoria.
L’erogazione del contributo, infatti, non sarà automatica come per i lavoratori dipendenti, per i quali ci pensa il datore di lavoro, o i pensionati e i disoccupati, per i quali se ne occupa l’Inps. Infatti, secondo quanto previsto, il bonus verrà erogato dall’Inps e dagli Enti privati seguendo l’ordine cronologico della presentazione delle domande. Per questo motivo sarà istituito un click day per le partite IVA.
Quali sono i requisiti?
Per lavoratori autonomi e professionisti i requisiti per accedere al bonus 200 euro sono i seguenti:
- essere iscritti a una Cassa di previdenza alla data del 17 maggio 2022;
- avere partita iva attiva e lavoro avviato entro il 17 maggio 2022;
- nell’anno d’imposta 2021 devono aver percepito redditi fino a 35.000 euro (dai quali si escludono Tfr, reddito per abitazione e competenze arretrate);
- devono aver effettuato almeno un versamento (anche parziale) per la contribuzione dovuta alla cassa che eroga il bonus, con competenza a decorrere dal 2020.
Le domande vanno inviate all’Inps o alla Cassa privata di appartenenza secondo le modalità stabilite dal decreto. Nel caso in cui il beneficiario sia iscritto a una gestione Inps e a un Ente privato dovrà presentare la domanda esclusivamente all’istituto pubblico.