Bonus 200 euro 2022: quando viene pagato fuori dalla busta paga?
Cosa succede se un lavoratore dipendente, beneficiario del bonus 200 euro, percepisce anche una pensione? L’erogazione del contributo avviene da parte del datore di lavoro e dell’Inps? E quando? Vediamo insieme.
Il bonus 200 euro è il contributo introdotto dal Decreto aiuti ed energia per i lavoratori, autonomi e dipendenti, i pensionati e i disoccupati. Nel caso dei lavoratori dipendenti, non sempre il contributo viene pagato dal datore di lavoro, ma ad occuparsene sarà l’Inps.
A tal proposito, Il decreto n.50 del 2022 non specifica la particolare situazione in cui i lavoratori dipendenti percepiscano anche una pensione. In questo caso, infatti, ci si chiede se sarà il datore di lavoro o l’Inps ad effettuare il pagamento.
Vediamo insieme la risposta al precedente quesito.
Bonus 200 euro 2022: quando è l’Inps a pagarlo
Per poter accedere al bonus 200 euro 2022 è necessario, innanzitutto, essere in possesso di un ISEE inferiore ai 35 mila euro. Nel caso si appartenga alla categoria dei lavoratori dipendenti, bisogna presentare un’autodichiarazione, tramite cui si dichiara di non aver beneficiato del contributo sotto altro titolo, ad esempio in quanto titolare di pensione.
Infatti, in questo specifico caso, non sarà il datore di lavoro ad occuparsi dell’erogazione del bonus, bensì l’Inps. La somma verrà erogata con il cedolino della pensione di luglio, in arrivo il prossimo 1 luglio, insieme alla quattordicesima per gli aventi diritto. Per i lavoratori dipendenti, invece, si dovrà attendere agosto, poiché il bonus verrà erogato con la busta paga di luglio.
Proprio per questo motivo, l’erogazione del bonus tramite la pensione impedisce al dipendente di percepirlo in busta paga, poiché nel primo caso sarà erogato all’inizio di luglio e nel secondo caso ad agosto. Avendo già ricevuto il contributo, il lavoratore non dovrà presentare l’autodichiarazione.
Gli altri casi eccezionali
Le altre situazioni che possono dar luogo al pagamento del bonus 200 euro fuori dalla busta paga riguardano i:
- lavoratori domestici,
- titolari di indennità di disoccupazione, Naspi o Dis-Coll;
- percettori d’indennità di disoccupazione agricola;
- titolari di Co.co.co.
- lavoratori stagionali che nel 2021 hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate;
- lavoratori dello spettacolo;
- lavoratori autonomi senza Partita Iva;
- incaricati alle vendite a domicilio.
In questi casi, il lavoratore può scegliere di:
- inviare l’autocertificazione al datore di lavoro per l’erogazione del bonus in busta paga;
- rinunciare al bonus in busta paga, senza inviare alcuna autocertificazione al datore di lavoro, e presentare domanda all’Inps.
Salvo il caso dei pensionati, il pagamento da parte dell’Inps è successivo, in quanto prima l’Istituto si accerterà del fatto che il bonus non sia stato già pagato dal datore di lavoro.