Bonus 3.000 euro 2023: come farlo raddoppiare

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
05/08/2023

Il bonus di 3.000 euro rappresenta un sostegno significativo per i genitori lavoratori dipendenti con figli a carico. La recente delucidazione fornita dall’Agenzia delle Entrate conferma che entrambi i genitori possono beneficiare dell’intero bonus, purché i figli soddisfino i requisiti stabiliti. 

Bonus 3.000 euro 2023: come farlo raddoppiare

Il bonus di 3.000 euro destina vantaggi ai genitori dipendenti con figli fiscalmente a loro carico. Tuttavia, l’interrogativo sorge quando entrambi i genitori sono dipendenti: entrambi avranno diritto all’intero bonus? Una recente risposta dall’Agenzia delle Entrate offre chiarezza su questa situazione.

Bonus da 3.000 euro: un’opportunità per le famiglie

Bonus 3.000 euro 2023: come farlo raddoppiare

L’istituzione del bonus da 3.000 euro è stata inserita nell’articolo 40 del decreto lavoro, rappresentando una chance preziosa per i genitori lavoratori dipendenti. La normativa, valida solo per l’anno d’imposta 2023, ha alzato temporaneamente la soglia di esenzione per i fringe benefit, inizialmente fissata a 258,23 euro, a 3.000 euro. Ma cosa accade se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti?

Diritto al bonus per entrambi i genitori dipendenti

È cruciale precisare che il bonus di 3.000 euro non è accessibile a tutti i lavoratori dipendenti. Al contrario, solo coloro i quali hanno figli fiscalmente a carico possono richiederlo. Questa opportunità è limitata esclusivamente all’anno fiscale 2023, andando a beneficiare le famiglie in questa particolare finestra temporale.

Quando un figlio è considerato a carico

La definizione di “figlio a carico” gioca un ruolo centrale nel determinare l’accesso al bonus. Secondo i parametri, un figlio può essere considerato a carico se il suo reddito complessivo nell’anno fiscale:

  • è pari o inferiore a 2.840,51 euro, al netto delle deduzioni fiscali;
  • oppure è pari o inferiore a 4.000 euro, al netto delle deduzioni fiscali, se il figlio ha meno di 24 anni.

Questa definizione tiene conto anche dei figli che lavorano, purché rispettino le soglie di reddito specificate, senza richiedere la convivenza con i genitori. Anche con la sostituzione della detrazione con l’assegno unico nel 2022, la definizione di figlio a carico rimane valida.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate

La circolare numero 23/E del 2023 emessa dall’Agenzia delle Entrate fornisce chiarezza sulla questione. Nel caso in cui entrambi i genitori siano lavoratori dipendenti e abbiano figli che soddisfano i criteri per essere considerati fiscalmente a carico, ciascun genitore avrà diritto all’intero bonus di 3.000 euro. Questo chiarimento dissolve qualsiasi dubbio sulla possibilità di godere appieno dei benefici offerti dal bonus da parte di entrambi i genitori lavoratori dipendenti