Bonus 550 euro prorogato: cos’è, come funziona e beneficiari
Il decreto fiscale conferma il Bonus di 550 euro per i lavoratori con contratti part-time ciclici verticali, destinato a chi lavora nei settori del Commercio, Turismo e Servizi. Questo incentivo sarà erogato nel 2023 per i contratti del 2022 ammissibili all’indennità una tantum, ma richiede una domanda e ha requisiti specifici.
Il decreto fiscale associato alla Legge di Bilancio 2024 preserva il Bonus di 550 euro destinato ai lavoratori con contratti part-time ciclici verticali, un sostegno finanziario per coloro che lavorano nei settori del Commercio, Turismo e Servizi e hanno redditi irregolari. L’assegno sarà erogato quest’anno grazie a un fondo di 30 milioni di euro.
Sostegno per i lavoratori con contratti part-time
Il Bonus consiste in un’unica indennità di 550 euro, riservata ai dipendenti di aziende private che lavorano con contratti part-time ciclici verticali.
Questi contratti prevedono periodi di non lavoro di almeno un mese consecutivo e con una durata totale tra sette e venti settimane. Questa modalità di contratto fa sì che i lavoratori lavorino solo per alcune giornate al mese o solo in alcuni mesi dell’anno, durante i quali non ricevono stipendio. Il governo ha creato un Fondo apposito per aiutare questi lavoratori.
Requisiti per ottenere il bonus
Il Bonus di 550 euro per il 2023 è disponibile solo per coloro che non hanno un secondo lavoro dipendente e non ricevono né NASpI né una pensione. È riservato ai lavoratori dipendenti di aziende private con contratti part-time ciclici verticali.
Per essere idonei al Bonus, il contratto di lavoro deve includere periodi in cui non si è lavorato per almeno un mese consecutivo nel 2022, con una durata totale tra 7 e 20 settimane (inteso come un periodo di non lavoro di almeno un mese e, complessivamente, tra 7 e 20 settimane senza lavoro).
Come richiedere il bonus
Il processo per richiedere il Bonus di 550 euro non è automatico. È necessario presentare una domanda, le cui istruzioni saranno fornite dall’INPS. L’indennità viene erogata direttamente dall’istituto previdenziale, una sola volta per ciascun lavoratore e non contribuisce alla formazione del reddito.