Bonus acqua potabile 2023: come richiederlo nel modello 730
Il bonus acqua potabile consiste in un credito d’imposta che può essere richiesto nel modello 730. Vediamo insieme in che modo.
Il bonus acqua potabile è una misura che permette ai soggetti che ne hanno diritto di richiedere un credito d’imposta per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, nonché per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate dagli acquedotti.
Ma come richiedere il credito d’imposta previsto dal bonus? Vediamo insieme.
Bonus acqua potabile: come richiedere il credito d’imposta
La richiesta del bonus dovrà essere indicata nel “QUADRO G – Crediti d’imposta” del modello 730, più precisamente nella “SEZIONE XIII – Altri crediti d’imposta“, compilando il Rigo G15 con il codice 10 nella colonna 1. Questo credito d’imposta è stato introdotto per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate ad uso potabile.
Il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica è solo una delle agevolazioni che possono essere indicate nel “QUADRO G – Crediti d’imposta” del modello 730.
Cos’è il bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile consiste in un una rielaborazione del vecchio bonus idrico e prevede una detrazione pari al 50% per le spese relative all’acquisto e all’installazione di impianti idrici per il miglioramento dell’acqua proveniente da acquedotti.
Per poter usufruire del bonus, era necessario presentare domanda entro e non oltre il 28 febbraio 2023.
Come funziona
Il bonus copre le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2022 e può essere richiesto da qualsiasi cittadino, senza limiti di ISEE. Le spese devono riguardare l’acquisto di impianti di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare.
Quali sono gli importi massimi
Gli importi massimi delle spese su cui calcolare l’agevolazione sono di 1.00o euro per ogni immobile privato e di 5.000 euro per immobili commerciali, palazzi istituzionali, enti di ogni tipo e attività imprenditoriali.