Bonus acqua potabile anche nel 2022: importi, beneficiari e come ottenerlo

Luca Paolucci
  • Laurea in Economia e Management
  • Laureato in Management Internazionale
09/10/2021

Il bonus acqua potabile è un contributo da 200 a 2.500 euro rivolto ai cittadini che acquistano dispositivi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua. La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2021, è stata rinnovata anche per il 2022: vediamo insieme tutti i dettagli.

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Il bonus acqua potabile potrà essere richiesto anche il prossimo anno. L’incentivo, introdotto con la Legge di Bilancio 2021 nell’ottica di razionalizzare l’uso dell’acqua e diminuire l’inquinamento dovuto alle bottiglie di plastica per l’uso potabile, è stato infatti prorogato al 31 dicembre 2022.

Il bonus, dal valore di 500 euro per i privati e 2.500 euro per gli esercenti, può essere richiesto per l’acquisto di dispositivi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua: vediamo nel dettaglio come funziona.

Bonus acqua potabile: importi e a chi spetta

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Il bonus acqua potabile consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua, oltre che per gli strumenti di addizione di anidride carbonica alimentare.

Il contributo può assumere i seguenti valori:

  • 500 euro per i privati;
  • 2.500 euro per esercenti di attività di impresa, arti e professioni;
  • 2.500 euro per gli enti non commerciali (compresi quelli del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti).

Gli importi massimi di spesa su cui calcolare il bonus, quindi, sono pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per gli immobili adibiti ad attività commerciale o istituzionale.

Bonus acqua potabile: come richiederlo

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La domanda per il bonus acqua potabile può essere presentata tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello della spesa tramite l’apposito servizio web nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando l’apposito form e allegando tutta la documentazione richiesta.

Una volta ricevuto, il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 o direttamente nella dichiarazione dei redditi.

Per ottenere il rimborso, ricordiamo, è necessario conservare la fattura elettronica o un documento commerciale contenente il codice fiscale del soggetto che richiede il credito di imposta. Sono esclusi tutti i pagamenti effettuati in contanti successivamente al 16 giugno 2021.