Bonus aziendali: cosa sono e le nuove regole dal 2023

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
25/11/2022

Il governo ha deciso di introdurre in Manovra anche la detassazione dei premi di produttività. Dal prossimo anno, infatti, l’imposta forfettaria applicata su questi bonus passa dal 10% al 5%. Vediamo insieme le principali novità dal prossimo anno.

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Tra gli interventi inseriti dal governo Meloni in Manovra è prevista anche la detassazione dei premi di produttività, vale a dire quei bonus che l’azienda può erogare ai proprio dipendenti nel momento in cui raggiungono determinati obbiettivi.

Attualmente, a questi premi è applicata un’imposta forfettaria del 10% per i lavoratori con redditi inferiori agli 80 mila euro lordi, purché il premio non superi i 3 mila euro l’anno.

Secondo quanto previsto dalla legge di bilancio, dal prossimo anno l’aliquota scenderà al 5% con lo stesso limite di reddito.

Bonus aziendali: cosa sono

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I bonus aziendali sono premi che il datore di lavoro può erogare ai proprio dipendenti, ma non si tratta di un obbligo. Tuttavia, possono essere previsti dai contratti collettivi aziendali o territoriali: i premi di produttività possono essere sia individuali che collettivi.

Questo tipo di bonus può essere erogato anche sotto forma di prestazioni di welfare come spese mediche, asili nido, buoni basto e così via. In questo caso il premio non è soggetto a nessuna tassazione aggiuntiva, ma la “conversione in welfare” può avvenire solo se prevista dall’accordo tra le parti.

Bonus aziendali e fringe benefit: le differenze

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I premi di produttività non vanno confusi con i fringe benefit. Quest’ultimi, infatti, fanno riferimento a quella forma di retribuzione erogata dall’azienda in beni e servizi al lavoratore.

Il Decreto Aiuti quater ha aumentato la soglia esentasse di questi bonus da 600 a 3mila euro ed è stato stabilito che nel novero dei benefit possono rientrare anche le somme erogate per pagare le bollette.

Tuttavia, l’aumento della soglia esentasse sarà valida fino al 31 dicembre 2022 e attualmente l’esecutivo non ha intenzione di prorogare la misura.