Bonus box auto 2023: cos’è e come funziona?

Mattia Anastasi
  • Dott. in Economia Aziendale con curriculum Manageriale
31/03/2023

E’ in arrivo un nuovo bonus per i contribuenti assai particolare: si tratta del bonus box auto 2023. Questo ha scuramente un’utilità importante e può essere richiesto già da quest’anno. Vediamo nel seguente articolo come funziona il bonus e quali sono le sue caratteristiche principali. 

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Tra i tanti bonus dedicati alla casa ce n’è uno che potrebbe far comodo a tanti italiani. Si tratta del garage dedicato alle quattro e due ruote che è protagonista di un bonus nel 2023 che permette di detratte il 50% delle spese sostenute per l’acquisto o la costruzione del box stesso. Vediamo nel seguente articolo come si fa per avere il bonus.

Bonus box auto: come funziona?

Auto

Partiamo subito dal funzionamento del bonus per cercare di capire come è possibile utilizzare e richiedere il bonus box auto 2023. Si tratta di una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto o la costruzione di un box auto entro un importo di spesa definito. Il massimale di spesa da richiedere è di 96 mila euro.

Quando può essere richiesto?

Vediamo ora in quali casi si può richiedere il bonus box auto 2023. Nel dettaglio, il seguente bonus può essere richiesto:

  • per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati dall’impresa costruttrice (solo per le spese imputabili alla loro realizzazione)
  • per interventi di realizzazione di parcheggi (autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune), purché vi sia un vincolo di pertinenzialità con una unità immobiliare abitativa.

Quando valgono le detrazioni?

Le detrazioni cui si potrebbe avere accesso hanno validità per le seguenti tipologie di box auto:

  • box auto interrati o fuori terra;
  • posti auto coperti o scoperti:
  • garage.

Bonus box auto: a chi spetta?

Moto

Chiudiamo la nostra analisi valutando a chi spetterà il bonus box auto 2023. La detrazione spetta, ovviamente, a chi ha sostenuto la spesa entro i limiti citati, ma anche al familiare convivente che abbia effettivamente sostenuto la spesa, purché la fattura riporti la percentuale di spesa sostenuta da quest’ultimo. Il pagamento deve avvenire tramite mezzi di pagamento tracciabili.