Bonus chef 2022 ancora fermo: importi, beneficiari e spese ammesse
Cresce l’attesa per l’operatività del bonus chef 2022, il credito d’imposta a favore di cuochi professionisti di alberghi e ristoranti fino a 6 mila euro approvato dal Governo nelle scorse settimane. Vediamo nel seguente articolo chi potrò beneficiare dellìagevolazione.
Il bonus chef consiste in un credito d’imposta fino a 6.000 euro a favore di cuochi professionisti di alberghi e ristoranti per determinate tipologie di spesa. Dopo mesi di attesa la misura è finalmente pronta a partire.
Vediamo nel seguente articolo tutto quello che serve sapere a riguardo.
Bonus chef 2022: quando arriva e come funziona
Il bonus chef è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 e consiste in un credito d’imposta che può arrivare fino al 40% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 6.000 euro. Con il decreto Milleproroghe è arrivata la proroga dell’agevolazione al 31 dicembre 2022, ma ad oggi non sono ancora state rese note le tempistiche e la procedura di domanda da seguire per beneficiare del bonus nell’anno in corso.
La misura è destinata ai cuochi professionisti che lavorano nelle cucine di alberghi e ristoranti, sia dipendenti che autonomi con partita IVA, anche nei casi in cui non siano in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0. Il budget complessivo stanziato per la misura è pari ad 1 milione di euro per il 2022.
Il credito d’imposta può essere utilizzato per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale “strettamente funzionali all’esercizio dell’attività”. Ma quali sono, nel dettaglio, le spese che danno diritto al credito d’imposta?
Bonus chef 2022: le spese ammesse
Il bonus chef può essere utilizzato soltanto per le seguenti tipologie di spese:
- l’acquisto di strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
- l’acquisto di macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;
- la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.
Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione mediante F24 ed è cedibile ad altri soggetti, comprese banche ed altri intermediari finanziari.