Bonus cultura, dietrofront del governo: come potrebbe cambiare dal 2023
Nonostante si fosse parlato di una possibile abolizione del bonus cultura per i neo maggiorenni, sembrerebbe che la maggioranza abbia deciso di fare un passo indietro e di introdurre soltanto alcune modifiche alla misura. Vediamo insieme.
Ieri è circolata la notizia secondo cui la maggioranza stesse valutando l’abolizione del bonus cultura destinato ai diciottenni per investire le risorse risparmiate in eventi legati al mondo dello spettacolo e della cultura, come la rievocazione storica de “La Girandola” di Roma e molti altri.
Tuttavia, sembrerebbe che il governo abbia deciso di adottare un approccio più morbido e di modificare la misura senza eliminarla. Vediamo insieme.
Bonus cultura: come potrebbe cambiare dal 2023
Come riportato da la Repubblica, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, tra i firmatari dell’emendamento, ha fatto sapere si tratta soltanto di propaganda e che l’intenzione non è quella di eliminare la misura:
E’ tutta propaganda, non abbiamo detto che aboliamo il bonus cultura e basta, le opposizioni difendono un totem.
Il presidente della Commissione Cultura della Camera si è espresso a tal proposito a Rainews24 e ha detto che l’obiettivo è quello di tutelare i giovani e modificare “App18 eliminando le storture”.
A conferma di quanto affermato da Mollicone, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha parlato della creazione di una nuova Carta cultura, con benefici legati alla soglia Isee e più controlli anti frodi.
Inoltre, nella prima scrematura degli emendamenti alla manovra in Commissione alla Camera, parte della modifica sul Bonus 18enni viene giudicata inammissibile.
Bonus cultura: di cosa si tratta
Il Bonus Cultura è stato introdotto nel 2016 e prevede un importo pari a 500 euro indirizzato ai maggiorenni. Il bonus è finalizzato alla promozione della cultura fra i giovani; infatti, è possibile spendere il bonus in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale.
Il bonus funzionava tramite una app dedicata (18app). Non era necessario presentare un Isee perché non sono previsti limiti di reddito. Unici requisiti l’età e la residenza in Italia o il permesso di soggiorno.