Bonus decontribuzione Sud Italia 2022: cos’è, beneficiari e proroga

Rachele Luttazi
  • Esperta in welfare e bonus
  • Laurea Magistrale in Economia dell'Ambiente e della Cultura
03/02/2022

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus decontribuzione Sud Italia ma con alcune importanti novità. Vediamo insieme in cosa consiste il bonus, chi sono i beneficiari e le novità.

hr-handshaking-successful-candidate-getting-hired-at-new-job-closeupIl bonus decontribuzione Sud Italia è stato prorogato fino al 2029: l’agevolazione è finalizzata a favorire il rilancio dell’occupazione nelle aree del Mezzogiorno e consiste in uno sgravio INPS ottenibile quando si verifica l’assunzione da parte di aziende con sedi o unità produttive nelle regioni del Sud Italia.

Vediamo insieme in cosa consiste il bonus, chi può beneficiarne e quali sono i nuovi massimali per gli aiuti di Stato.

Bonus decontribuzione 2022: di cosa si tratta

hr-representatives-positively-greeting-female-job-candidateIl bonus decontribuzione Sud Italia consiste in un’agevolazione fiscale introdotta con il fine di agevolare l’assunzione nelle aree del Mezzogiorno. Il bonus consiste in uno sconto sui contributi previdenziali complessivi che gravano sul datore di lavoro.

L’applicazione del bonus avrà luogo fino al 2029, come confermato dal messaggio n.403 del 26 gennaio 2022, ma con alcune modifiche; infatti, lo sgravio contributivo inizialmente previsto ammontava al 30% e tale percentuale rimane invariata fino al 2025, ma tra il 2026 e il 2029 diminuirà al 20% e al 10%.

Chi sono i beneficiari e a quanto ammontano i massimali

business-job-interview-conceptColoro che possono beneficiare del bonus decontribuzione sono i datori di lavoro del settore privato che hanno sede legale e/o unità operativa/e in determinate Regioni del Centro – Sud Italia, quali:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Sono esclusi dall’agevolazione il settore agricolo e i datori di lavoro che stipulano contratti di lavoro domestico.

Inoltre, l’Inps ha specificato che ai fini della legittima applicazione dei benefici in trattazione, dovrà attenersi ai nuovi massimali indicati dalla Commissione europea, che con la sesta modifica del Temporary Framework ha disposto che il massimale di erogazione degli aiuti temporanei di cui alla sezione 3.1 della comunicazione della Commissione europea C(2020) 1863 final del 19 marzo 2020, sia aumentato a:

  • 290.000 euro per le imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli;
  • 345.000 euro per le aziende operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2,3 milioni di euro per le imprese operanti in tutti gli altri settori.